Porti di Genova e Savona, Matteo Paroli presenta la sua visione: "Il carburante del futuro? Il nucleare"

di Matteo Cantile - Carlotta Nicoletti

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Il neo-presidente dell’Autorità portuale punta su efficienza logistica, riforme digitali e coesione istituzionale per rafforzare il sistema ligure

Matteo Paroli, nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, ha tracciato le priorità del suo mandato in un’intervista a TGN Today. Con un approccio pragmatico e orientato alla continuità degli investimenti, ha sottolineato l’importanza della coesione tra Genova e Savona, della digitalizzazione dei processi, della sicurezza informatica e della capacità di intercettare nuovi traffici internazionali, anche alla luce del cambiamento climatico e della crisi energetica.

Sistema integrato – Paroli ha esordito esprimendo apprezzamento per la struttura portuale ligure: “Genova e Savona sono molto performanti, Savona, pur essendo più piccola, movimenta 16 milioni di tonnellate l’anno e ha una sua dignità autonoma”. Ma ha chiarito che “l’integrazione è la chiave per competere con i grandi sistemi europei”. Sulla possibilità di creare autorità portuali su base regionale, ha ricordato che un disegno di legge simile è stato proposto per la Toscana: “Sarebbe una semplificazione, soprattutto dove oggi si intersecano due regioni”.

Governance e comitato di gestione – Il primo atto formale del mandato è stato la costituzione del comitato di gestione, che si riunirà per la prima volta con delibere incentrate sul lavoro portuale. “Affronteremo le peculiarità e le criticità di questo settore, con l’obiettivo di rafforzarlo”.

Dopo il commissariamento – Paroli eredita la guida di un sistema segnato dalle inchieste giudiziarie. “Genova non è un unicum nelle dinamiche conflittuali tra operatori. I porti sono spazi ristretti e strategici, e ogni metro quadrato è prezioso”. Ha sottolineato la volontà di trovare mediazioni, ma ha anche chiarito che, se necessario, “l’autorità assumerà decisioni finali, come prevede il nostro mandato”.

Rapporti istituzionali – Ottimi, secondo il presidente, i rapporti con le istituzioni: “La prima persona che ho incontrato è stata la sindaca Salis, con cui ho trovato piena collaborazione. Lo stesso vale per il presidente Bucci, che ammiro per energia e determinazione”.

Piano regolatore – Nessuna illusione sulle tempistiche: “Ci vorranno anni. Le dinamiche sono cambiate radicalmente rispetto al 2001 e servono nuovi spazi, nuove banchine, nuove modalità di lavoro. I porti devono essere visti come industrie organizzate in comparti”. Paroli ritiene necessario un piano elastico, capace di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato.

Investimenti – Con oltre 3 miliardi di euro già previsti, la presidenza Paroli conferma la linea tracciata in precedenza: “Sarebbe un errore fermarsi. Opere come la nuova diga foranea e il Terzo Valico proiettano Genova verso mercati come Svizzera, Austria e Germania, in cerca di nuovi sbocchi marittimi a causa dei cambiamenti climatici che limitano le vie d’acqua del Nord Europa”.

Digitalizzazione e sicurezza – “L’informatica è fondamentale per la logistica”, ha detto. L’obiettivo è implementare a Genova e Savona un Port Community System avanzato, già sperimentato a Livorno e poi adottato da Napoli, Venezia e il Mar di Sardegna. Paroli ha richiamato anche l’attenzione sulla cybersicurezza: “Nel 2024 gli attacchi informatici ai porti italiani sono aumentati del 60%. Dobbiamo essere più agili di chi ci attacca”.

Sostenibilità energetica – Il presidente ha affrontato anche i temi ambientali: “Il cold ironing va sostenuto, ma non sarà l’unica soluzione. Servono carburanti di transizione come biometanolo, ammoniaca, HVO. E in prospettiva, l’unico carburante davvero green sarà quello nucleare, con gli SMR, le piccole centrali che potranno anche bruciare le scorie delle vecchie”.

Impatto dei dazi – Sulla situazione commerciale internazionale, Paroli ha osservato un fenomeno opposto al rallentamento: “C’è stata una corsa all’esportazione verso gli USA per anticipare i dazi. Al momento non prevediamo contrazioni, ma non azzardo previsioni a lungo termine”.

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