Porti, Assagenti: "A rischio il 50% delle aree di transito per traffico marittimo"

di Filippo Serio

Il presidente Pessina: "Con crisi in altri stretti strategici, si rischia collasso dell'economia mondiale"

Il commercio marittimo mondiale vale 14,2 trilioni di dollari, e più dell'80% dell'interscambio commerciale viaggia via mare, ma oggi, quasi il 50 % delle aree strategiche attraverso le quali questi traffici transitano, sono considerate a rischio o per la situazione geopolitica che le riguarda o per atti concentrati di terrorismo e pirateria o per fenomeni di tipo naturale quale la siccità che ha limitato in modo determinante l'operatività nel canale di Panama. E' il dato da cui parte lo studio presentato all'assemblea aperta di Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi, elaborato dal Centro Giuseppe Bono che ha analizzato i "choke point" cioè i colli di bottiglia attraverso i quali passano appunto le merci e i pericoli legati alla possibile chiusura di due o più di questi stretti.

"I rischi che incombono sul traffico mondiale via mare - sono le conclusioni dello studio - hanno una potenzialità devastante per l'assetto geopolitico del pianeta e per la capacità di innescare reazioni a catena nel campo dell'approvvigionamento di cereali, soia, riso e prodotti agroalimentari per popolazioni che non possono farne a meno, nonché nella fornitura di energia"

Paolo Pessina, presidente di Assagenti fa alcuni esempi: "Con il canale di Suez di fatto aperto solo al traffico delle navi che raggiungono Gedda e i porti della costa occidentale della penisola anche solo un'altra crisi in stretti strategici come quello di Hormuz attraverso il quale transita il 20% del petrolio del mondo, oppure dello stretto di Malacca, vitale per i traffici da e per la Cina e per il subcontinente asiatico, l'economia mondiale rischierebbe di collassare con un salto nel vuoto per interi Paesi se non per interi continenti".

I rischi sono molti per il commercio marittimo internazionale, ma ci sono anche opportunità, con il recupero della centralità del Mediterraneo e dell'Italia al suo interno, come hanno sottolineato molti dei partecipanti all'assemblea, fra i quali il ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare, il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi e i presidenti di Confitarma Mario Zanetti e Assarmatori Stefano Messina, dopo i saluti istituzionali del sindaco Marco Bucci, del presidente della Camera di commercio Luigi Attanasio, Alessio Piana assessore allo Sviluppo econoico della Regione, il presidente di Federagenti Alessandro Santi