Ponte Morandi, tre famiglie chiedono un risarcimento dopo l'esplosione
di Redazione
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Inviata la richiesta per presunti danni patiti durante la demolizione del viadotto
Tre nuclei familiari che hanno la casa nel raggio di 250 metri dal punto dell'implosione controllata che ha distrutto l'ala est dell'ex ponte Morandi hanno inviato all'ati dei demolitori una richiesta di risarcimento per presunti danni patiti durante l'esplosione. Lo conferma la stessa associazione temporanea d'imprese che ha ricevuto le richieste.
Secondo quanto successivamente appreso altre richieste di risarcimento sono arrivate alla struttura commissariale, in tutto una decina. I presunti danni patiti riguardano alcune crepe e finestre danneggiate in seguito alle vibrazioni derivate dall'implosione controllata del 24 giugno. Le istanze andranno ora singolarmente verificate dai periti. Gli edifici considerati 'a rischio', vale a dire quelli che si trovavano nel raggio dei 250 metri dall'area dell'implosione, erano stati sottoposti a verifiche preventive di consistenza da parte dell'ati dei demolitori a cui spetta, come rileva una nota della struttura commissariale "l'obbligo di garantire la perfetta esecuzione dei lavori, condotti anche dalle imprese subappaltatrici". La struttura commissariale nella stessa nota ricorda che chi ha subito danni deve far pervenire ogni tipo di richiesta in questo senso formulata all'indirizzo dell'Ati ominispa@legalmail.it.
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