Ponte Morandi, Toti: "Tutti saranno risarciti e avanzeranno soldi"

di Fabio Canessa

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Il governatore attacca: "I commercianti la finiscano di farsi strumentalizzare da politica becera"

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/04/110419-TOTI-PONTE-02_05.mp4 "Praticamente tutti i commercianti genovesi che hanno subito un danno a causa del crollo del ponte Morandi e riescono a dimostrarlo, lo avranno risarcito e avanzeranno probabilmente soldi che restituiremo al Governo perché abbiamo più fondi di quelli che sono i danni richiesti dai commercianti della zona". Lo dichiara il presidente della Regione Liguria e commissario per l'emergenza del ponte, Giovanni Toti, stamani a Genova a margine di un sopralluogo a un cantiere. "Nessuno resterà senza risarcimento", ribadisce. "Così come quando tanti puntavano il dito sull'istituto della cassa integrazione in deroga e sembrava che ci fossero pochi soldi, oggi abbiamo un cospicuo avanzo nel bilancio della struttura commissariale, perché le domande delle aziende e dei lavoratori sono state meno del previsto", sottolinea. "Sui risarcimenti ai commercianti danneggiati dalla tragedia del ponte Morandi qualcuno la deve smettere di dare false informazioni, di soffiare sul fuoco e i commercianti devono finirla di farsi strumentalizzare da una politica becera e irresponsabile, come sta accadendo", continua il governatore. "I soldi per le una tantum da 15 mila euro di risarcimento ai commercianti previste dal Decreto Genova, non solo saranno dati a tutti, sono sicuramente superiori alle richieste di risarcimento ricevute", dichiara. "Con i bandi per i risarcimenti siamo partiti da chi ha subito più danni: - spiega - una chiusura consecutiva di 30 giorni, per poi calare a una chiusura consecutiva di 15 giorni e scendere a una chiusura non consecutiva di sette giorni, per evitare che i soldi venissero spalmati ove vi fossero state più domande. Oggi possiamo dire che il 16 aprile chiuderà un bando e immediatamente dopo ne uscirà un altro ancora più inclusivo per i commercianti che hanno avuto almeno sette giorni non consecutivi di chiusura".