Ponte Morandi, i famigliari delle vittime: "Assurdo un concerto in stile “Sanremo”. Non nominate i nostri cari alla cerimonia"
di Redazione
Egle Possetti: "La festa sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro"
I familiari delle vittime del crollo di Ponte Morandi hanno chiesto al sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci che i propri parenti non vengano nominati nella cerimonia di inaugurazione. Lo annuncia Egle Possetti del Comitato ricordo vittime del ponte Morandi. "Per noi - scrive in una dichiarazione - la festa (e capperi, in questo caso vorremmo noi le frecce tricolori…..) sarà quando avremo davanti agli occhi di tutti gli italiani i colpevoli di questo massacro, quando emergeranno equità e rigore per chi gestisce i beni pubblici, e sarà quindi fatta reale giustizia per questi omicidi delle nostre amate famiglie che non hanno avuto scampo. Noi vogliamo quindi momenti distinti per la 'festa' e per il ricordo delle vittime, stante le premesse di cui sopra, abbiamo chiesto al sindaco ufficialmente di non nominare nella cerimonia di inaugurazione i nostri cari, il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto ed in questa circostanza potranno avere il giusto rispetto che meritano. Non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, non lo meritano".
"Vorremmo un'inaugurazione sobria - aggiunge Possetti -, pensiamo sia molto emozionante il concerto in piazza dell'orchestra, pensiamo sia d'obbligo il taglio del nastro sul ponte, pensiamo sia molto forte e d'impatto il suono delle sirene del porto, pensiamo sia doveroso l'inno nazionale, non riusciamo a capire la camminata sul nuovo ponte, ma sembra che molti cittadini la vogliano fare. Troviamo assurdo un concerto stile 'Sanremo' (anche in fase 2 Covid inoltre) ma per festeggiare cosa?" "Certo il nuovo ponte è stato fatto in tempi brevi - prosegue -, noi speriamo sia stato fatto molto bene innanzi tutto e che d'ora in poi sia controllato e curato come farebbe un buon padre di famiglia; certo questa costruzione ha usufruito anche di condizioni burocratiche di emergenza, ma la cosa che ci stupisce maggiormente è la grande festa per un'opera ultimata nei termini", afferma.
"Non dovremmo gioire per questo, dovremmo invece 'massacrare' chi non porti a termine le opere previste nei tempi, senza motivi validi, e questo modo di essere italiani non lo capiremo mai". "Abbiamo richiesto un incontro al sindaco/commissario Bucci - ricorda Possetti - per capire quali fossero i reali piani per l'inaugurazione del nuovo viadotto, visto che i contatti con l'amministrazione sono costanti, siamo infatti stati coinvolti sempre per il futuro memoriale della tragedia. Per noi, come per molti cittadini genovesi l'inaugurazione dovrebbe avere un profilo basso, un profilo rispettoso, soprattutto per le motivazioni che hanno portato alla nuova costruzione", aggiunge. "Dall'incontro con il sindaco, avvenuto ieri - spiega -, sono emerse delle grandi differenze sull'interpretazione di questo momento, e noi francamente non possiamo essere giudici di quale sia la verità, con il cuore però noi non possiamo aderire a questa 'festa' anche se potrebbe avere a margine dei festeggiamenti, un ricordo dei nostri cari".
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