Ponte Morandi, il fratello di una vittima contro Salvini: "Spero che il 14 non venga"

di Michele Varì

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Emanuel Diaz : “Sta con Autostrade, se lo vedrò mi girerò dall'altra parte”

Ponte Morandi, il fratello di una vittima contro Salvini: "Spero che il 14 non venga"
Il colombiano Emanuel Diaz, fratello di Henry, una delle 43 vittime di ponte Morandi, da sempre uno dei familiari più attivi nel chiedere giustizia per chi ha perso la vita sul ponte crollato, si scaglia contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini. A fare infuriare il sudamericano è stata la notizia che Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l'Italia, in seguito alla crisi di governo ha guadagnato molti punti in Borsa. Diaz in un post su Facebook ha commentato. “C'è chi difende la vita e chi ci lucra sopra, spero profondamente che il signore Matteo Salvini non sia presente alla commemorazione del 14 d'agosto. Si è capito molto bene da quale parte sta, e non è sicuramente dalla nostra”. Dopo il post Emanuel spiega il perché delle sua posizione in una lunga intervista a Telenord: “Non condivido le ideologie di Salvini ma le ho sempre rispettate. Le sue posizioni sulle responsabilità del crollo del ponte però, a differenza di quelle dei grillini e di altri politici, sono state sempre a favore di Atlantia, definita da lui un'azienda potenzialmente corretta e adeguata. Non solo: avviando la crisi di governo di fatto sta facendo slittare la revoca della concessione ad Autostrade. Buttando giù il governo lui sta anche buttando giù la giustizia su ponte Morandi. Lui pensa solo ai suoi interessi politici, ci lucra. La sua posizione è grave perché arriva in un momento in cui l'indagine avviata dalla procura sta dimostrando in modo fantastico, con documentazioni e perizie molto chiare, le responsabilità e le falsità di Autostrade”. Emanuel poi sottolinea perché la vicinanza di Salvini alle famiglie è, a suo avviso, solo a parole, di facciata: “Mi chiedo come possa conciliare le dichiarazioni di apertura ad Atlantia, ad oggi responsabile del crollo, con il nostro dolore. Dove è la sua coerenza? Non a caso qualcuno l'ha definito l'avvocato dei Benetton. Per questo credo sia meglio che Salvini non si faccia vedere alla commemorazione. Aldilà dei proclami e delle tante promesse fatte per ottenere consensi sta dimostrando di non essere in grado di realizzare quanto dice ed ormai in molti hanno capito che non è un uomo degno e con la caratura adeguata a tirare l'Italia fuori dalla crisi”. Emanuel ha incontrato Salvini e tutti gli altri politici nel giorno dei funerali di Stato: “Sì, ci siano visti ma non ci siamo neppure salutati, io non ho neppure incrociato il suo sguardo”. Questo potrebbe significare che forse lei, da migrante colombiano, aveva già allora dei preconcetti contro Salvini? “No, ripeto, pur non condividendo le sue ideologie, le ho sempre rispettate. Come rispetto quelle di tutti. Capisco che ci sono persone che vogliono difendere il territorio italiano, ma per farlo bisogna essere degni, carismatici, mentre lui dimostra di essere capace di fare solo promesse. Se il 14 lo incontrerò? Mi girerò dall'altra parte”. E se incontrerà gli altri politici? “Il premier Giuseppe Conte e Roberto Fico hanno dimostrato coerenza ed educazione, come il ministro Danilo Toninelli che, pur con qualche sbaglio, su ponte Morandi ha sempre lavorato per ottenere giustizia”. Michele Varì