Ponte Morandi, Bucci: "Giù con una sola esplosione tra il 22 e il 24 giugno"
di Fabio Canessa
4 min, 33 sec
Operazioni tra le 7 e le 21, zona rossa 300-600 metri. "Giorno festivo per non danneggiare i negozi"
Un'unica esplosione, tra il 22 e il 24 giugno o, al più tardi nel fine settimana successivo. Così sarà demolito, con l'uso di esplosivo, il moncone est di ponte Morandi, entrambe le pile in una soluzione unica.
La notizia era nell'aria ma a darne conferma, dopo averlo accennato lui stesso, è il sindaco e commissario Marco Bucci a Genova. Le operazioni si svolgeranno tra le 7 e le 21 e la struttura commissariale auspica che non ci sia la necessità di una notte fuori di casa per i cittadini residenti delle zone più vicine al cantiere. L'esplosivo sarà utilizzato per abbattere le pile 10 e 11.
"Si tratterà di allontanare le persone in un raggio tra i 300 e i 600 metri. Offriremo pranzo e cena, naturalmente, ma dobbiamo ancora ultimare il piano di gestione, quando sarà pronto, entro i primi giorni della prossima settimana, faremo un'assemblea pubblica in Valpolcevera per spiegare ai cittadini quello che accadrà", ha spiegato Bucci.
Mercoledì in prefettura torna a riunirsi la commissione esplosivi con struttura commissariale, aziende che svolgono i lavori, forze dell'ordine, protezione civile, Asl e Arpal. La decisione sull'esplosivo è stata presa e non si torna indietro, come era invece accaduto, con la demolizione della pila 8, sul versante ovest, avvenuta poi con lo smontaggio meccanico a causa della presenza di amianto. In questo caso però la comparazione tra i rischi ambientali e quelli legati alle operazioni di cantiere hanno fatto propendere per l'esplosivo.
"Vogliamo agire in un giorno festivo per non danneggiare i negozi, che dovranno restare chiusi", sottolinea Bucci. Sulle tecniche utilizzate per contenere la dispersione delle polveri, compreso l'amianto, che è comunque risultato presente al di sotto della soglia di rischio, Bucci dice che "per consentire il rientro nella zona interessata dalla demolizione terremo conto di tempi raddoppiati rispetto a quelli calcolati secondo la prassi per l'abbattimento delle polveri, come massima cautela".
"Sarò io stesso - afferma Bucci - il primo a entrare in quell'area". L'esplosione, curata dall'azienda di Parma Siag, avverrà in un paio di minuti. "Vogliamo diffondere pubblicamente il piano tecnico di gestione delle polveri - conclude Bucci - così i cittadini potranno capire che l'intervento avverrà in sicurezza".
PUBBLICATO ELENCO DELLE AZIENDE IN SUBAPPALTO
Due settimane dopo la notizia dell'interdittiva antimafia da parte della Dia nei confronti di una delle ditte impiegate in subappalto nei cantieri del ponte Morandi a Genova, la struttura commissariale ha pubblicato on line l'elenco degli operatori economici sub-affidatari impegnati nel tempo, a vario titolo, nelle attività di demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10. L'elenco, aggiornato al 28 maggio, è composto al momento da 90 imprese, società per azioni, srl, sas e cooperative, tutte con sede in Italia. Accanto al nome della Tecnodem appaiono, appunto, due asterischi con l'indicazione "intervenuta interdittiva antimafia". L'elenco sarà aggiornato periodicamente. In consiglio comunale a Genova era stato soprattutto il Movimento 5 Stelle a chiedere, con diversi interventi, la pubblicazione dell'elenco dei subappalti sul sito della struttura commissariale.
LE INDAGINI
Distacchi di calcestruzzo, fessurazioni, corrosione delle armature. E' un elenco dei difetti più ricorrenti riscontrati sui resti del ponte Morandi messo nero su bianco dai periti del giudice per le indagini preliminari. Tre esperti hanno consegnato la risposta al primo quesito del primo incidente probatorio, quello che si limita a descrivere lo stato dei luoghi dal crollo fino a dicembre.
I tre ingegneri scrivono che i difetti rilevati non sono però accompagnati dalla valutazione della gravità e intensità degli stessi, aspetto che verrà affrontato nel secondo quesito. L'elenco comprende tra le altre problematiche i distacchi di calcestruzzo in corrispondenza degli ancoraggi delle vie di corsa del carroponte usato per i lavori di manutenzione.
Gli esperti sottolineano anche che "è opportuno rilevare che sui manufatti analizzati sono stati eseguiti alcuni interventi di manutenzione straordinaria, che verranno descritti nella relazione sul secondo quesito". I periti indicano nel loro documento anche i lavori di rinforzo eseguiti sulla trave esterna lato sud e sulla sommità delle antenne della pila 10, oltre al retrofitting sulla pila 11 del 1993.
"La relazione dei periti del Gip deriva esclusivamente dall'osservazione dei resti del viadotto Polcevera effettuata tra il 2 ottobre e il 3 dicembre 2018. I periti evidenziano che i luoghi oggetto di osservazione avevano già subito importanti modificazioni successive al crollo. La relazione non individua in alcun modo un nesso causale tra il crollo e quanto è stato osservato sul campo". Lo afferma Autostrade per l'Italia in una nota.
"Anzi, dimostra che le attività di manutenzione individuate sono la dimostrazione del corretto operato delle competenti strutture territoriali di Aspi, che si sono adoperate per mantenere il ponte - si legge nella nota - in uno stato efficiente, tutelando anche le attività produttive sottostanti attraverso apposite protezioni a rete, come di norma viene fatto per strutture di analoga altezza". La nota nota si chiude dicendo: "Dalla ricostruzione dei periti sul primo quesito del Giudice non emergono dunque elementi di novità. Come noto, le cause del crollo saranno analizzate nel secondo incidente probatorio".
ACCORDO SULLA QUALITA' DEL LAVORO
Anche le associazioni di categoria degli edili Ance e Ance Genova hanno sottoscritto con la struttura commissariale il protocollo d'intesa "per la qualità del lavoro nelle attività di demolizione e ricostruzione del viadotto Polcevera dell'autostrada A10". La carta firmata oggi integra il testo firmato lo scorso 13 marzo dalle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. In base all'accordo il commissario straordinario concorda sull' opportunità di chiedere alle imprese, anche in subappalto, di attivarsi presso gli enti bilaterali, come Cassa Edili, Scuola edile e Cpt, per utilizzare le competenze maturate in materia di regolarità, formazione professionale e prevenzione infortunistica.
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