Ponte Morandi, Atlantia: "Minori ricavi per 371 milioni"

di Fabio Canessa

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Il gruppo che controlla Autostrade: "Gli oneri connessi al ripristino pesano 513 milioni"

Ponte Morandi, Atlantia: "Minori ricavi per 371 milioni"
Il crollo del Viadotto Polcevera a Genova "ha comportato minori ricavi da pedaggio, oneri e accantonamenti connessi alla demolizione e al ripristino del viadotto (con espropri e indennizzi), ai risarcimenti agli eredi delle vittime e ai feriti, alle spese legali e ai contributi di prime necessità con un impatto complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, sull'utile dell'esercizio pari a circa 371 milioni di euro (366 mln senza l'effetto netto dell'esenzione del pedaggio sull'area genovese)". Lo si legge nella nota di Atlantia sui risultati del 2018. Gli oneri e gli accantonamenti connessi alla demolizione e al ripristino del viadotto Polcevera di Genova crollato il 14 agosto 2018, nonché il complesso degli altri interventi relativi, incidono sull'Ebitda del 2018 del Gruppo Atlantia per 513 milioni di euro. La gestione operativa del Gruppo Atlantia "prefigura per il 2019 un andamento economico complessivamente positivo per le diverse piattaforme operative del gruppo con una crescita più forte per gli asset all'estero e per le attività aeroportuali del Gruppo, mentre si prevede una sostanziale stabilità per il settore autostradale italiano (escludendo le poste non ricorrenti dovute al crollo del Viadotto di Genova), pur considerando che l'andamento del traffico potrà risentire del rallentamento congiunturale dell'economia in Italia". Tuttavia Atlantia ricorda "i potenziali rischi derivanti dalla comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e trasporti ad Autostrade per l'Italia del 16 agosto 2018 di avvio della contestazione di presunto grave inadempimento agli obblighi convenzionali in relazione al crollo del viadotto Polcevera".