Piaggio Aero, firmata la cassa integrazione per oltre mille dipendenti
di Redazione
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Il decreto assicura "continuità all'attività aziendale fino al prossimo 2 dicembre 2019"
E' stato firmato l'atteso decreto per la concessione della cassa integrazione per i lavoratori di Piaggio Aero. Il trattamento straordinario, spiega una nota del ministero del Lavoro, sarà in favore di 1.021 lavoratori dei siti di Villanova D'Albenga, Genova e Roma, per il periodo che va dal 3 dicembre 2018 al 2 dicembre 2019.
Sono coinvolti 791 lavoratori occupati presso lo stabilimento di Villanova D'Albenga, 217 che lavorano a Genova e 13 che operano a Roma. Il decreto "segna il definitivo completamento della procedura concordata tra le parti sociali a metà maggio e, soprattutto, assicura continuità all' attività aziendale fino al prossimo 2 dicembre 2019" dice la nota del ministero. Nel dettaglio, i lavoratori saranno interessati dal ricorso all'ammortizzatore sociale fino al massimo delle zero ore e per loro, "compatibilmente con le esigenze tecnico-organizzative aziendali, nonché tenuto conto della fungibilità delle mansioni, si farà ricorso alla rotazione".
"Garantita fino al 2 dicembre l' occupazione per più di mille lavoratori liguri di Piaggio. Una notizia difficile da digerire, ma necessaria per affiancare all' attività commissariale la salvaguardia dei livelli occupazionali". È il commento dell'assessore regionale ligure allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, a seguito della firma del decreto che concede la cassa integrazione a 1021 lavoratori di Piaggio Aerospace dislocati nei siti produttivi di Villanova d'Albenga, Genova e Roma. Il trattamento ha durata di 12 mesi, a decorrere dal 3 dicembre 2018, data di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria. "Non disperdiamo le nostre professionalità - sottolinea l'assessore -, l'eccellenza di Piaggio è sotto gli occhi di tutti. E lo dimostra anche l'attenzione riservata dal mercato internazionale, con le recenti consegne di P180 Avanti Evo in Francia e in Malesia". "L'auspicio è che da Roma arrivino nel prossimo futuro segnali precisi, che definiscano sul medio-lungo termine un progetto di sistema che racchiuda l'intero comparto militare. In assenza di una simile programmazione, che chiarisca obiettivi, strategie e finanza, permane un forte timore di doverci presto confrontare con altre crisi analoghe" conclude Benveduti.
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