Genova, al San Martino l'ologramma 3D guida interventi patologie renali
di Anna Li Vigni
Il reparto di urologia ha già effettuato interventi utilizzando la ricostruzione tridimensionale
Paolo Traverso è urologo e ricercatore al San Martino di Genova e si occupa del sistema innovativo di navigazione corporea che utilizza gli "Ologrammi" per rilevare in 3D le patologie tumorali nei reni e nella prostata.
"Si tratta di una strategia di utilizzo di immagini che partendo dalla tac e dalla risonanza magnetica vengono poi rese tridimensionali per programmare interventi e utilizzare queste ricostruzioni durante gli interventi stessi. Il sistema è oggetto di una ricerca applicata alla laparoscopia e alla robotica.
Il reparto di Urologia, diretto dal prof. Carlo Terrone, grazie al Policlicnico San Martino e all'Università di Genova è apripista nell'utilizzo di questa rilevazione che permette una precisa mappatura della patologia del paziente offrendo ai chirurghi una navigazione più sicura per riconoscere, isolare e rimuovere i tumori.
In questo modo aumentano le peculiarità della mininvasità con riduzione dei tempi chirurgici e risultati funzionali per il paziente", chiarisce il dott. Paolo Traverso, urologo al San Martino di Genova.
Questo progetto parte da una collaborazione tra il Policlinico, l'Università di Genova e Mixura che è una società che si occupa di gestire l'incubazione delle start up e noi ne abbiamo costituita una che è uno spin off che porta avanti un progetto di ricerca traslazionale nell'ambito della realtà del tessuto ligure che è basato su un brevetto di navigazione intracorporea che utilizza l'ologramma. Abbiamo già effettuatto 12/13 interventi in chirurgia robotica.
I vantaggi sono per l'outcom dei pazienti.
La ricostruzione è identica alla situazione reale della patologia e del quadro patologico del paziente.
Al medico è richiesta una particolare expertise per poter utilizzare questo sistema.
Tac e risonanza vengono eseguiti come partenza.
Con l'ologramma il isultato tridimensionale è di alto livello.
"Abbiamo iniziato in urologia ma questo sistema si può applicare anche ad altri organi addominali. Attualmente in chirurgia maxillo facciale e in ortopedia la tecnica viene utilizzata da circa due anni", aggiunge l'urologo Paolo Traverso.
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