Genova, San Martino: software avanzato interviene su fibrillazione atriale
di Redazione
L'utilizzo dell'innovativo software permette più rapidità, più precisione e minor tempo di esposizione ai raggi x
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La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco in cui il cuore batte in maniera molto irregolare: è quindi una aritmia. E'un disturbo molto prevalente e cioè presente in circa il 2% della popolazione.
Questa prevalenza aumenta con l'età fino ad arrivare al 15/20% delle persone sopra agli 80 anni.
La malattia può essere curata in particolare nella popolazione più giovane con l'ablazione transcatetere.
E' una terapia che cura molte aritmie tra cui la fibrillazione atriale e si effettua attraverso la creazione di piccole bruciature dall'interno del cuore che impediscono la genesi di queste aritmie, di cui la fibrillazione atriale è una di quelle più trattate.
Oggi per questa terapia c'è una innovazione che arriva dal software. "Al San Martino", spiega il professor Italo Porto, direttore della Clinica Malattie Cardiovascolari del Policlinico San Martino di Genova , "siamo stati i primi ad utilizzare un particolare software che ci consente di mappare con particolare accuratezza il sito di genesi di questa fibrillazione atriale per poterlo più accuratamente evidenziare e trattare con questa terapia specifica che si chiama ablazione. Fino ad oggi gli interventi venivano eseguiti comunque con buona accuratezza; tuttavia questo software ci consente di effettuare l'ablazione transcatetere della fibrillazione atriale in maniera accurata e più veloce. Siccome l'ablazione dipende dalla precisione con cui effettuiamo queste bruciature all'interno del cuore, questa innovazione ci permette di effettuarle con ancora maggiore precisione rispetto al passato". Quindi più precisione nell'intervento, meno invasività dell'intervento stesso e più rapidità nell'accesso a quei tessuti dove si deve intervenire con l'ablazione. "La rapidità e la precisione sono elementi fondamentali anche perchè il tempo di occupazione di sala in generale per quanto riguarda ogni procedura, viene molto ridotto", ribadisce il prof. Italo Porto.
"Questo sistema ci permette di ridurre e di minimizzare oltre che i tempi anche le estensioni delle lesioni che dobbiamo eseguire", spiega il dott. Paolo Sartori, cardiologo elettrofisiologo senior. "Questo software attraverso questa paletta, come la chiamiamo noi, che è un catetere multipolare, riesce a mappare con altissima densità il tessuto cardiaco e a farci vedere live e cioè in diretta, i punti dove noi dovremo andare ad intervenire".
"Il catetere ablatore con un'unica erogazione permette la deconnessione della vena".
"Uno dei vantaggi più importanti che questo software porta al paziente è la riduzione, in termini di esposizione, ai raggi x.
Fino a 15/20 anni fa queste ablazioni venivano fatte eseguendo una notevole quantità di raggi; oggi tale sistema ci permette di ridurre significativamente l'esposizione, nonostante ci siano alcune fasi della procedura di ablazione che richiedono ancora l'utilizzo dei raggi x", ha specificato il dott. Giuseppe Mascia, cardiologo elettrofisiologo.
Sono circa 80.000 le ablazioni effettuate in Europa ogni anno di cui circa 9000 in Italia e circa 150 in Liguria.
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