Nuovo progetto Skymetro, Piciocchi: "Per il primo lotto abbiamo 5 anni ma possiamo finire in 3"

di Riccardo Olivieri

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La conclusione dei lavori sulla tratta Brignole-Ponte Carrega è prevista nel 2030, l'arrivo a Molassana invece avverrà nel 2033. "Abbiamo i presupposti per accelerare"

Nuovo progetto Skymetro, Piciocchi: "Per il primo lotto abbiamo 5 anni ma possiamo finire in 3"

Cinque anni, anzi no tre: il facente funzioni sindaco di Genova Pietro Piciocchi ostenta sicurezza rispetto al nuovo progetto dello Skymetro, che spezza in due lotti l'opera. Il primo andrà da Sant'Agata (qualche decina di metri dalla stazione di Brignole) a Ponte Carrega, la conclusione dei lavori è prevista nel 2030. Per arrivare a Molassana bisognerà attendere il prolungamento, ovvero il secondo lotto, con fine lavori nel 2033. Ancora in fase di progettazione il prolungamento fino a Prato. Ma col nuovo progetto arrivano anche nuovi costi: dai 398 milioni iniziali si è passati a 585, quasi il 50% in più.

"Abbiamo un termine di 5 anni per questo primo lotto che sono i tempi stabiliti dal finanziamento, il che non vuol dire che non si possa anche comprimere i tempi - ha dichiarato -. Un'opera di questo tipo può essere realizzata in tre anni, ma noi abbiamo una finestra di cinque. Il secondo lotto è progettato a livello esecutivo, quando sarà finanziato avremo indicazioni anche su questo. Il fatto che oggi sia finanziato un primo lotto non vuol dire che si lavorerà in sequenza. Oggi c'è un'ipotesi al 2033 ma è teorica, abbiamo tutti i presupposti per cercare di accelerare".

L'obiettivo resta quello di assegnare i lavori entro il 31 dicembre 2025. Piciocchi ha spiegato che "secondo il parere dei tecnici" non serve una nuova Via (Valutazione impatto ambientale) regionale, dal momento che "le modifiche sono minime. Abbiamo sempre proceduto nel rigoroso rispetto delle regole, se serviranno incombenti di questo tipo assolveremo a tutti i documenti del caso".

Modifiche - L'unica vera modifica al tracciato stabilito in precedenza secondo Piciocchi riguarderebbe l'abbattimento dell'istituto Firpo, per cui o arriveranno risorse "dal Ministero" o con un "partenariato pubblico-privato: i soldi non sono un problema". Questa mattina si è tenuto un incontro in città metropolitana con la dirigenza scolastica "dove abbiamo spiegato che le attività proseguiranno fino alla nuova collocazione completamente rinnovata e funzionante - ha dichiarato ancora Piciocchi -. Eravamo giunti alla decisione di spostare il Firpo, sarebbe stato teoricamente possibile far passare lo Skymetro a fianco alla scuola ma deve essere un'opera di rigenerazione di un territorio, che va a risolvere criticità storiche che ci trascinavamo da decenni. La scuola aveva una serie di problematiche. I finanziamenti arrivano anche perché si collegano all'infrastruttura, se non ci fossero non potrebbero generare questa rinascita che è lo scopo centrale dell'operazione". In sostituzione del Firpo verrà realizzato un polo scolastico in piazza Giusti, "area molto vicina e più comoda per gli studenti essendo un'istituto comprensivo che ha una valenza cittadina e al tempo stesso andrà a rigenerare un'altra area del territorio che è quella tra Corso Sardegna e via Giacometti".

Un'altra modifica sostanziale riguarda la dimensione delle stazioni, che dovrebbe scendere a 48 metri: questo comporterebbe una riduzione della lunghezza dei treni, in compoisizione singola e non doppia come quelli della metropolitana, e una conseguente riduzione della capienza. Piciocchi su questo tema non ha risposto. Le attività al Firpo proseguiranno fino alla nuova collocazione completamente rinnovata e funzionante".

Sulla gara invece si sa ancora poco ma il facente funzioni assicura che "sarà richiesto un fortissimo impegno a chi parteciperà alla gara per soluzioni estetiche pregevoli. Le stazioni devono diventare un nuovo landmark della Valbisagno. Possiamo realizzare strutture con una valenza estetica molto alta".

Scontro politico - In giornata è arrivato un duro attacco del segretario metropolitano del Pd Simone D'Angelo: "Se prima non c’erano i finanziamenti per arrivare a Prato, ora non ci sono più neanche per arrivare a Molassana - ha dichiarato -, motivo per il quale con l’immancabile gioco delle tre carte a cui il vicesindaco Piciocchi ci ha abituati, si dice che l’opera sarà divisa in due lotti, uno da Brignole a Ponte Carrega e successivamente da Ponte Carrega a Molassana. Ma ci si “dimentica” di dire che a gara andrà solo il primo lotto e il resto si vedrà. In campagna elettorale si è spesso abituati a vedere Giunte fallimentari tirare fuori dai cassetti progetti fantasmagorici pur di inseguire il consenso. Ma la scelta di Piciocchi supera la più fervida immaginazione: si cerca di strumentalizzare le esigenze dei cittadini e delle cittadine della Val Bisagno, per alimentare un oramai stucchevole teatrino che lo vorrebbe come l’uomo del fare". Durissima la risposta di Piciocchi: "All'aggressività di D'Angelo siamo abituati, dovrebbe documentarsi tecnicamente e poi ne parliamo. Dovrebbe dirmi come vuole risolvere i problemi di viabilità della Valbisagno, se vuole restituire 400 milioni al Ministero va benissimo, poi chieda alla fondazione Soros come pensa di risolvere i problemi della viabilità in Valbisagno visto che gli finanzia le campagne elettorali, magari da lì arrivano delle illuminazioni".

FdI - Aggiungono gli esponenti locali di Fratelli d'Italia: "Lo Skymetro si farà perché serve ai genovesi: è un’infrastruttura necessaria, progettata per ridurre il traffico e migliorare i collegamenti tra la vallata e il centro città. Ma il PD, invece di sostenere i progetti che servono, continua a opporsi a prescindere, senza avanzare proposte. Chi vuole fermare tutto deve anche assumersi poi la responsabilità di dire ai genovesi che preferisce lasciarli nel traffico. Noi abbiamo una soluzione concreta, vogliamo una città più moderna ed efficiente, loro ferma, nel traffico"

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