La protesta dei lavoratori del porto per condizioni di lavoro e ruolo dell'ente

di Gilberto Volpara

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In vista dell'incontro con il vice ministro Rixi sul futuro dello scalo

La protesta dei lavoratori del porto per condizioni di lavoro e ruolo dell'ente

 

"Come rappresentanti sindacali aziendali e lavoratori di questa AdSP, apprendiamo con stupore che il 21 marzo, presso Palazzo San Giorgio, si terrà un incontro dedicato alle prospettive di sviluppo per i porti del sistema. Troviamo singolare questa iniziativa, soprattutto, alla luce degli ultimi avvenimenti. L'ente, infatti, ha subito un aggravarsi delle sue disfunzioni a seguito dei noti sviluppi giudiziari, con ripercussioni negative per i lavoratori, che continuano a essere esclusi da tavoli di discussione. Una situazione, insomma, dove chi dovrebbe tutelare il personale lo ignora sistematicamente, mentre i problemi continuano ad accumularsi senza alcuna soluzione all’orizzonte e le disfunzioni organizzative sono ormai giunte a uno stadio intollerabile, con ricadute dirette sui lavoratori stessi".

 

A dichiararlo sono i lavoratori del porto di Genova e Savona attraverso una nota unitaria delle Rsa unitaria. 

 

La posizione dei lavoratori: "La recente nota del MIT ci ha negato il richiesto ampliamento della dotazione organica, motivando la decisione con la presunta e imminente riforma dei porti. Tuttavia, su questa stessa riforma non ci risulta – salvo smentite – alcun confronto con le parti sociali, né un minimo coinvolgimento di chi opera concretamente nel porto. Questa continua marginalizzazione dei lavoratori delle AdSP, oltre a essere anacronistica e dannosa per la portualità e per tutti i suoi lavoratori, rappresenta un ostacolo allo sviluppo del porto e della sua comunità. Desta inoltre forte preoccupazione che a parlare delle prospettive di sviluppo dei porti del sistema non sia presente nessuno interlocutore che di porto si occupa davvero. Segnale indicativo della considerazione che viene data al nostro ente come mero esecutore di decisioni già prese in altre sedi".

 

 

 

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