Moody fallito, licenziamenti lampo: dramma per 56 dipendenti
di Fabio Canessa
2 min
Avanzino (Cisl): "Serve un tavolo di crisi per il commercio a Genova"
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Il blitz dei curatori fallimentari è arrivato giovedì sera, col locale ancora aperto. Un fulmine a ciel sereno. "Da domani si chiude". E così il Moody, noto locale in via XII Ottobre, pieno centro di Genova, da un giorno all’altro ha chiuso i battenti, in compagnia della Pasticceria Svizzera. I cartelli affissi sulle vetrine, davanti al naso di passanti incuriositi, sono inequivocabili. I giudici hanno dichiarato il fallimento, dopo che lo stesso Fogliani, padrone di una galassia diventata buco nero, aveva portato i libri in tribunale.
È l’ultimo atto della vicenda Qui! Group, sommersa da 325 milioni di debiti e sotto la lente della magistratura, che colpisce altri 56 lavoratori insieme ai 57 della Welfare Company, un’altra azienda legata al mondo dei ticket, fallita nello stesso giorno. Nel pomeriggio si sono riuniti per qualche minuto davanti a quello che fino al giorno prima era il loro luogo di lavoro. Zero voglia di parlare, tanta rabbia. "Ora verrà aperta una procedura di licenziamento collettivo, poi speriamo che mandino presto in gara l'attività e che un altro imprenditore decida di rilevare un'attività importante per la città", commenta Silvia Avanzino, segretario della Fisascat Cisl di Genova.
A raccoglierne le ceneri potrebbe essere lo stesso Fogliani, che ha già fondato una newco con l’intenzione di riprendersi tutti gli ex dipendenti. Ma la procedura prevede appunto di passare per una gara, senza alcuna garanzia per i posti di lavoro. Perché intanto chi resta fuori non avrà ammortizzatori sociali se non il sussidio di disoccupazione. Per Qui! Group si parla di 187 lavoratori, di cui 161 a Genova, almeno il doppio se si contano tutte le aziende collegate.
Inevitabile il parallelo con Rinascente, proprio lì davanti, a testimoniare una city sempre più deserta, anche se per problemi diversi. In quel caso era stato il management a decidere che Genova non era "una realtà interessante", poi le trattative annunciate dall'assessore Vinacci e sfumate per l'irrigidimento di Carige, proprietaria dell'immobile e indisponibile ad abbassare il prezzo.
Lunedì adunata generale in via XII Ottobre per tutti i dipendenti della galassia Qui. La questione è sul tavolo del Mise, ma i sindacati ora chiamano in causa Comune e Regione: "Vogliamo che si istituisca presto un tavolo di crisi, anche per parlare di sviluppo. E in più fare azioni misurate per far sì che chi viene espulso abbia una precedenza, altrimenti andremo a perdere i livelli occupazionali", conclude Avanzino.
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