Molesta un bambino di 9 anni al porto antico: pedofilo arrestato dalla polizia

di Michele Varì

1 min, 24 sec

L'uomo si è intrufolato in una manifestazione di videogiochi riservata a bimbi e adolescenti

Molesta un bambino di 9 anni al porto antico: pedofilo arrestato dalla polizia
Un pedofilo trentanovenne è stato arrestato dai poliziotti delle volanti per violenza sessuale su minore perché sorpreso a masturbare un bambino di 9 anni con cui era appartato in un angolo del Porto Antico. Il fatto è accaduto alle 19 di ieri sera a Calata Falcone e Borsellino nei pressi degli stand di una manifestazione di tre giorni riservata a bambini e ragazzi in cui si potevano praticare sport e giocare ai videogiochi: a segnalare l'uomo che molestava il bimbo, dopo essersi a sua volta aperto la cerniera dei pantaloni per toccarsi nelle parti intime, sono stati alcune hostess di un stand. Nel volgere di pochi minuti al Porto Antico sono sopraggiunte alcune pattuglie delle volanti della polizia che hanno intercettato il trentanovenne mentre si allontanava tenendo per mano il bambino. Il piccolo, apparso turbato anche se forse non del tutto consapevole di quanto accaduto, è stato subito affidato al padre e ad una psicologa. Mentre il pedofilo, che aveva ancora la cerniera aperta ed incapace di fornire una spiegazione sul motivo per cui si era appartato con il bambino, è stato arrestato per violenza sessuale su minore. Si tratta di un incensurato residente nel centro storico. Dopo gli accertamenti svolti in questura, gli agenti, con il coordinamento del pubblico ministero di turno Gabriella Dotto, lo hanno trasferito nel carcere di Pontedecimo. I genitori del bambino hanno poi raccontato di avere lasciato per alcune ore il figlio all'interno dello stand dei videogiochi in quanto impegnati con il lavoro, “eravamo d'accordo che saremmo passati a riprenderlo prima delle 19”. La mamma e il papà, molto turbati da quanto accaduto, hanno poi aggiunto di non avere mai visto prima di allora l'uomo arrestato: “Ora – hanno detto – dovete lasciarlo in galera”. Michele Varì