Moby contro Unicredit, terzo atto: "Dalla banca ricostruzioni fantasiose"

di Redazione

1 min, 30 sec

La compagnia: "Noi sempre puntuali rispetto alle loro richieste"

Moby contro Unicredit, terzo atto: "Dalla banca ricostruzioni fantasiose"

Moby contro Unicredit, terzo atto. Dopo l'atto d'accusa della compagnia del Gruppo Onorato, che aveva indicato la banca come colpevole del mancato scambio di traghetti con la Dfds e la replica dell'istituto di credito, arriva una nuova puntualizzazione da parte della "Balena Blu".

"Con riferimento alle fantasiose notizie contenute nella lettera resa nota da Unicredit tramite un'agenzia di stampa - scrive la compagnia in una nota - Moby precisa che le stesse sono altamente distorsive della realtà. In particolare, i fatti incontrovertibili sono che: 1. Moby ha richiesto l’assenso alla cancellazione delle ipoteche sin dal 20/09/2019; 2. Moby ha risposto puntualmente alle richieste di integrazione documentale formulate da Unicredit; 3. Unicredit non ha mai dato comunicazione a Moby di una “diffida” inviatale dai bondholders né, tantomeno, ne ha fornito copia; 4. Unicredit ha avuto e sta avendo un atteggiamento palesemente dilatorio nella vicenda; 5. Unicredit, nonostante i numerosi solleciti a lei rivolti da Moby, ha scientemente fatto scadere il termine ultimo per l’esecuzione dei contratti di compravendita, fissato al 25/10/2019, ovvero ben 35 giorni dopo la richiesta di assenso alla cancellazione delle ipoteche. In particolare si legge nella lettera Unicredit che “l’istruttoria dovuta per la liberazione delle garanzie è peraltro da compiere”. Si legge in seguito che Unicredit, nella qualità di Security Agent, si “è immediatamente attivata per la fase di istruttoria funzionale alla delicata e complessa valutazione”. Si legge ancora in seguito che “l’istruttoria è proseguita in maniera serrata”. Delle due l’una l’istruttoria è ancora da compiere o Unicredit si è prontamente attivata? Tale comportamento di Unicredit ha determinato la risoluzione dei contratti di compravendita da parte di DFDS ed è pertanto Unicredit l’unica responsabile di tutti i danni che sono stati e saranno causati"