Mense aziendali contro lo smart working: "Perso il 75% dei pasti pre pandemia"
di Marco Innocenti
In corteo insieme ai dipendenti di Leonardo: "Se Genova perderà l'Automazione, a rischio altri 50 posti di lavoro"
Non c'erano solo i lavoratori diretti di Leonardo oggi in piazza a Genova. Insieme a loro, in corteo, anche quelli delle società in appalto, in particolare quelli delle aziende che si occupano delle mense, preoccupati non solo del destino della business unit Automazione ma anche degli effetti sempre più devastanti della diffusione dello smart working, una risorsa in questi mesi di pandemia ma anche un grave rischio per tanti posti di lavoro.
"Tutto nasce in solidarietà con i dipendenti Leonardo – dice Viviana Correddu di Falcams Cgil Genova - Se l'Automazione fuoriesce dal sito genovese, ci saranno gravi conseguenze occupazionali anche per loro, con 400 pasti che la mensa rischia di perdere. Come se non bastasse, la mensa di Torre San Giorgio che fa parte della stessa gestione aziendale, ci ha comunicato che il 30 aprile sarà l'ultimo giorno di lavoro perché non rinnoverà il contratto con ABB. Fiumara ha un problema simile nel senso che da ormai un anno lavora con un quarto dei pasti che serviva prima della pandemia, questo a causa del massiccio ricorso allo smart working”.
"E' un bene da una parte ma un grande male dall'altra - spiega anche Fabio Pellicani di Fisascat Cisl Genova - La situazione comincia a muoversi ma se Genova perderà l'Automazione saranno a rischio altri 50 addetti che lavorano per Leonardo"
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