Mattarella: pace, lavoro, giovani, il messaggio alla Nazione in diretta su Telenord

di Stefano Rissetto

1 min, 34 sec

Dal Colle filtra che il discorso non toccherà temi "caldi" di politica come Mes e riforma costituzionale

Mattarella: pace, lavoro, giovani, il messaggio alla Nazione in diretta su Telenord

Attesa per il messaggio alla Nazione del capo dello Stato Sergio Mattarella, il nono dell'ex vicepremier e ministro e giudice costituzionale, una lunga esperienza politica prima nella Dc e poi nel Pd, rieletto al Colle come il predecessore Napolitano, scomparso proprio in questo 2023 che si conclude in tempo di guerra, in Ucraina come in Israele.

Dagli ambienti del Colle filtra che Mattarella, nel suo messaggio che sarà trasmesso in diretta da Telenord a partire dalle 20,30, non dovrebbe toccare i temi della stretta attualità politica, dal MES al progetto di riforma costituzionale che riporterebbe la figura del presidente della Repubblica a quel ruolo di pura rappresentanza previsto dai Costituenti, un ruolo modificato negli ultimi trent'anni dall'interventismo ricorrente di Scalfaro, Ciampi e Napolitano.

Probabile invece che Mattarella, partendo da un ricordo proprio di Napolitano mancato il 23 settembre, tenga un discorso, più che al governo o ai partiti, agli italiani. Il capo dello Stato - eletto la prima volta a maggioranza al quarto scrutinio, previa rottura di Renzi con Berlusconi sul nome prima condiviso di Amato; la seconda dopo un lungo stallo sui nomi della destra, da Nordio alla Casellati, sistematicamente bocciati dalla sinistra e, come nel caso dell'attuale ministro per le Riforme, silurati dai franchi tiratori. con un’attenzione particolare ai giovani, alle donne e ai ceti in difficoltà economica, e agli argomenti che toccano più da vicino la gente comune, dal diritto a un lavoro dignitoso alla violenza di genere, con un'attenzione particolare al tema della pace.

Ma un accenno alla Costituzione, che in questo 2023 ha compiuto i 75 anni di vigenza, non potrà mancare: non tanto per prendere posizione sul progetto di riforma, mossa che per ruolo non spetta a Mattarella, quanto per ribadirne la vocazione del "ripudio della guerra", in un tempo in cui le armi tuonano e non si vede il momento in cui torneranno a tacere.