Liguria, una cabina di regia per lo sviluppo delle energie rinnovabili

di Redazione

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L'assessore Benveduti: "Definirà gli indirizzi del nuovo piano energetico regionale coinvolgendo i portatori di interessi, stakeholder e soggetti tecnici"

Liguria, una cabina di regia per lo sviluppo delle energie rinnovabili

La Regione Liguria costituirà una "cabina di regia" per incentivare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili nell'ambito del nuovo Piano energetico e ambientale regionale 2023-2027.

Lo comunica l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti in Consiglio regionale rispondendo a un'interrogazione del consigliere Paolo Ugolini (M5S).

"L'istituzione della cabina di regia è prevista da una delibera approvata oggi in Giunta, - spiega Benveduti - definirà gli indirizzi del nuovo piano energetico regionale coinvolgendo i portatori di interessi, stakeholder e soggetti tecnici".

"Nel report annuale di Terna e del gestore dei servizi energetici si certifica che la Liguria è una Regione in pieno deficit energetico - denuncia Ugolini -. Il mancato processo di conversione a fonti rinnovabili oggi si rileva ancor più grave con l'inizio del conflitto in Ucraina".

"Secondo Legambiente la Liguria nel 2012 aveva l'8,4% dei consumi energetici regionali coperti da energie rinnovabili, è scesa al 7,7% nel 2019, nonostante l'obiettivo di raggiungere il 14,1% nel 2020", rimarca Ugolini.

"E' evidente che i numeri oggettivi rispecchiano le capacità progettuali del tessuto economico e finanziario a proporre investimenti in un determinato territorio, - replica Benveduti - la Liguria forse per problemi orografici o di specificità regionali negli ultimi anni non è stata protagonista di un poderosa azione di investimenti nelle varie forme di rinnovabili".

Nel nuovo piano energetico regionale "un ruolo importante sarà quello giocato dalle comunità energetiche, - spiega Benveduti - che prevedono un fruttuoso mix di investimenti in rinnovabili e una pianificazione dei consumi aderente al territorio. La Regione andrà a operare nelle 'zone grigie' dove magari il mercato e gli investitori privati possono pensare di avere meno redditività invece la Regione potrà supportare i piccoli Comuni".