Liguria, prossima settimana in consiglio regionale partirà l’iter della proposta di legge sul fine vita

di Carlotta Nicoletti

Si discuterà in commissione salute

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La prossima settimana in consiglio regionale comincerà l’iter della prima proposta di legge regionale sul fine vita in Liguria, in commissione Salute, che aprirà la discussione sull’argomento. La proposta di legge é stata presentata da Partito Democratico, Lista Sansa, M5S e Linea Condivisa, con il sostegno dell'associazione Luca Coscioni. Per essere approvata la legge necessita di 16 voti e al momento i pareri sono positivi. Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti ha già espresso il parere positivo e così anche altri, Alessandro Bozzano, Daniela Menini, Barbara Ratti, Claudio Muzio e anche Brunello Brunetto. Sono quindi 6 del centro destra orientati al si. C’è chi invece è ancora indeciso e chi proprio propende per il no come Stefano Baleari e Veronica Russo. Stefano Baleari (Fdl): ”La prossima settimana verrà fatta l’illustrazione in commissione che poi seguirà un iter con diverse audizioni. E’ un tema delicato e di questo argomento ho dei dubbi, intanto sulla legittimità che la regione possa approvare una legge in tal senso, che invece deve essere destinata al governo nazionale. Diventerebbe una dicotomia che una regione potesse normare una determinata cosa e la regione affianca norma con tempi diversi e quindi si creerebbe una situazione su una legge che andrebbe normata a livello nazionale”.

 

Angelo Vaccarezza (Lista Toti) invece sembrava essere indeciso, ma oggi ha confermato la sua posizione a favore della proposta di legge: “L’ho letta, sono una persona a che fino a due anni fa avrebbe votato no a prescindere. Ma le vicende della vita ti costringono a riflettere e prendere decisioni personali, io sto facendo il testamento biologico perché non voglio lasciare un carico ai miei figli nel momento in cui dovessero prendere una decisione, voglio prenderla io per loro. Quindi nel momento in cui faccio una scelta per me, non vedo perché negare la stessa scelta per gli altri. Se la legge come ho letto non modifica e non tocca la legge nazionale che e già un diritto che questo paese ha riconosciuto, ma che con ipocrisia non consente di applicare per tempi lunghissimi ma semplicemente da tempi certi lasciando i criteri stringenti della legge italiana che non è quella del nord Europa dove onestamente di questo si fa abuso, credo che il mio voto in aula potrebbe essere favorevole”. Se venisse approvata, la Liguria sarebbe la prima regione in Italia ad approvare una legge sul suicidio medicamente assistito.