Genova - Regione Liguria sperimenta il "metodo Z" per debellare vespa velutina
di Alessandro Bacci
È sufficiente l’utilizzo di una dose piccolissima di prodotto biocida per provocare la morte degli altri esemplari adulti e della regina
La Regione Liguria e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta attivano una nuova programmazione per arginare la diffusione della Vespa velutina, dopo il via libera del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali al progetto “L’avanguardia tecnologica difende le api dalla Vespa velutina”, della durata di 24 mesi.
Il progetto sperimenta il “Metodo Z” con interventi sugli apiari colpiti dall’insetto predatore tramite un sistema di neutralizzazione che sfrutta la contaminazione di un certo numero di operaie di vespa presenti presso gli alveari. È sufficiente l’utilizzo di una dose piccolissima di prodotto biocida per provocare la morte degli altri esemplari adulti e della regina. Si vuole dimostrare che trattamenti ripetuti a distanza di tempo riescono a neutralizzare completamente il nido senza rischi per le altre specie, per l’ambiente e minimizzando le possibilità di incidenti per l’operatore.
Accelerare sul contenimento di questa specie aliena invasiva - dopo diverse iniziative e l’attività che nell’ultimo anno hanno portato all’eliminazione di circa mille nidi - è necessario per frenarne la diffusione e concorrere ad una decisa inversione di tendenza. La Vespa velutina, conosciuta anche come “Calabrone asiatico a zampe gialle”, è originaria del Sud-Est asiatico e molto diffusa in Francia e nel Nord Europa e, in misura minore, nel Ponente ligure. Le sue prede sono le api e altri insetti, fondamentali per il mantenimento della biodiversità: la Vespa velutina mette a rischio la produzione di miele ed è pericolosa per l’uomo.
“Il via libera da Roma del progetto – spiega il vice presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Alessandro Piana – è un chiaro riconoscimento della collaborazione tra ricerca e mondo produttivo, del lavoro svolto dagli uffici regionali e da tutti i partner coinvolti, con capofila l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. L’obiettivo è duplice: da un lato aprire nuove strategie di contrasto e, dall’altro, rispondere alle necessità di tutela ambientale e della nostra apicoltura, che accusa ripercussioni negative assommate alle difficoltà climatiche del 2021. Di fatto quote crescenti di risorse sono utilizzate dagli apicoltori per difendere gli alveari: trappole, reti, dissuasori e spostamenti di interi apiari. Uno sforzo che, ci auguriamo, possa essere presto destinato in prevalenza ad altri impieghi, come la valorizzazione delle proprie attività. Le azioni operative in Liguria verranno avviate sistematicamente dalla primavera 2022 – conclude Piana - seguendo il ciclo biologico delle Vespe velutine, con l’intento di contenere fortemente le aree infestate e giungere all’eradicazione locale della vespa nelle aree di recente colonizzazione”.
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