Liguria, elezioni: probabile slittamento al 17/18 novembre per il "giorno elettorale" con Umbria e Toscana

di Redazione

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Al momento la data concordata tra giunta uscente e corte d'appello è quella del 27/28 ottobre

Liguria, elezioni: probabile slittamento al 17/18 novembre per il "giorno elettorale" con Umbria e Toscana

Sarà il governo a dire l'ultima parola sulla data delle elezioni regionali della Liguria. Nella nota in  cui si fissava l'appuntamento per il 27 ottobre (dalle 7 alle 23) e lunedì 28 ottobre (dalle 7 alle 15), c'era infatti la clausola "salvo eventuale decreto del governo per accorpare l'appuntamento alle urne con le altre Regioni al voto”.

L'intesa era stata raggiunta tra il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana e la presidente della Corte d’Appello di Genova Elisabetta Vidali. La data era stata individuata tenendo conto delle esigenze tecniche organizzative rappresentate dagli uffici regionali e da quelli della Corte d’Appello affinché le procedure elettorali si svolgano secondo la normativa e nel migliore dei modi".

Ma adesso negli ambienti del centrodestra, omologo alla maggioranza di governo nazionale, si ragiona sull'opportunità di prendere in considerazione l'accorpamento con le altre due consultazioni regionali già in programma tre settimane dopo, quando il 17 e 18 novembre 2024 si voterà per le regioni Emilia Romagna e Umbria.

Se dal punto di vista generale l'accorpamento sembra andare nella prospettiva di un'economizzazione delle risorse, nella prospettiva sia della maggioranza uscente sia dell'opposizione in cerca di rivincita avere tre settimane in più sembra anche un'eventualità non malaugurata. Il centrosinistra è comunque molto più avanti, sia nella scelta del candidato presidente, che salvo colpi di scena sarà Andrea Orlando, sia nella configurazione di un campo largo che dovrebbe andare dalle formazioni centriste - sia pure oggi al centro di numerosi distinguo - ad AVS. Ma un po' più di tempo a disposizione per smussare gli angoli non sarebbe sgradito. Nella maggioranza uscente, giocoforza scossa dalla fine traumatica della legislatura, c'è invece bisogno di tempo per individuare il nome e soprattutto per riorganizzarsi, con l'incognita di quel che deciderà di fare Toti, che alle precedenti regionali aveva conquistato con la sua lista personale un voto su quattro. La candidatura sembra una questione tra Ilaria Cavo e Pietro Piciocchi, accanto a Carlo Bagnasco che è stato indicato direttamente da Antonio Tajani e a Edoardo Rixi che sarebbe il vero nome forte ma che ripetutamente si è sottratto all'eventualità, con Marco Scajola sullo sfondo ma non troppo.

Di contro, negli ambienti del centrodestra sia locale che nazionale si ragiona sulle potenziali ripercussioni politiche del risultato. In Emilia Romagna il centrodestra non ha mai vinto, in Umbria pur avendo governato è sfavorito nei sondaggi e in Liguria la situazione non è ancora chiara. Una decisione andrà presa direttamente dall'esecutivo nazionale.