Liguria: boom di nidi di tartaruga, dalla Regione 84mila euro per tutelarli

di Redazione

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A coordinare gli aspetti tecnico-scientifici sarà il Gruppo Ligure Tartarughe Marine (GLIT), con l’obiettivo di garantire interventi efficaci e condivisi

Liguria: boom di nidi di tartaruga, dalla Regione 84mila euro per tutelarli

Le coste della Liguria diventano sempre più casa per le tartarughe marine. In pochi mesi, da maggio a luglio, sono stati individuati ben dieci nidi di Caretta caretta tra Imperia, Savona, Genova e La Spezia: un vero e proprio record per la regione, che conferma l’importanza del litorale ligure dal punto di vista ambientale e naturalistico.

Per proteggere questo fenomeno in forte crescita, la Regione Liguria ha stanziato 84.000 euro destinati a progetti di tutela, sensibilizzazione e monitoraggio. Lo ha annunciato la Giunta regionale con una delibera firmata dal vicepresidente Alessandro Piana (delegato alla Biodiversità) e dall’assessore all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone.

“Si tratta di un dato eccezionale – ha commentato Piana – che rafforza il valore della Liguria come terra di biodiversità. Le nidificazioni delle Caretta caretta non sono solo un segnale ambientale positivo, ma anche una risorsa per il turismo e l’educazione ecologica”.

Giampedrone sottolinea come questo incremento sia anche la prova della buona salute del nostro ecosistema costiero. “Vogliamo continuare a favorire e soprattutto tutelare questo fenomeno. Coinvolgeremo attivamente i Comuni interessati, predisporremo linee guida e mapperemo i siti di nidificazione grazie al sistema informativo ambientale SIRAL gestito da ARPAL”.

Tra le misure previste:

la creazione di linee guida per operatori e Comuni,

un codice di buone pratiche per gli stabilimenti balneari,

l’impiego del nucleo di vigilanza ambientale regionale per il monitoraggio,

e una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta a cittadini e turisti.

La Regione partecipa inoltre al progetto europeo AMMIRARE, in collaborazione con enti locali, associazioni ambientaliste, l’Acquario di Genova, l’Università, l’ARPAL, l’Istituto Zooprofilattico e le Capitanerie di Porto. Sei i Comuni liguri coinvolti, per sviluppare azioni concrete di tutela e fruizione sostenibile del litorale.

A coordinare gli aspetti tecnico-scientifici sarà il Gruppo Ligure Tartarughe Marine (GLIT), con l’obiettivo di garantire interventi efficaci e condivisi. Un lavoro di squadra che punta a trasformare la Liguria in un vero santuario per le tartarughe marine.

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