Liguria, Assoutenti protesta in consiglio regionale sulla depurazione: chiesto il commissariamento per il garante idrico
di Carlotta Nicoletti
Gli utenti penalizzati da un decreto che nega rimborsi per la mancata depurazione. In arrivo un ricorso al TAR contro la decisione
All'esterno dell'aula del consiglio regionale a Genova si accende la polemica sulla gestione del servizio idrico. Al centro della disputa c’è il commissario ad acta, accusato di non essere più un arbitro imparziale tra utenti e imprese. In particolare, il nodo riguarda i rimborsi per la mancata depurazione: mentre nel Genovesato si stanno restituendo 40 milioni di euro, ai cittadini di Andora vengono negati oltre 12 milioni con un decreto ritenuto “illegittimo”. Per questo si chiede alla Regione la sua rimozione e si annuncia un ricorso al TAR.
L’incontro con la Regione – Ieri sera si è tenuto un confronto tra i rappresentanti degli utenti e il capo di gabinetto del presidente della Regione, insieme all’assessore ai servizi idrici, Luca Lombardi. Durante l’incontro, sono state presentate le criticità della gestione attuale e fornita documentazione a supporto delle richieste di rimborso. “Speriamo che dall’istruttoria che faranno condividano con noi l’impossibilità di questa situazione”, spiegano i promotori dell’azione.
Il ricorso al TAR – La questione principale è il decreto del 21 febbraio, che introduce il principio contestato di non restituire ai cittadini di Andora i soldi per la mancata depurazione. “Andremo avanti con il ricorso al TAR per impugnare un atto che va ben oltre il mandato del commissario”, sostengono i rappresentanti degli utenti.
Accuse al commissario – Secondo i contestatori, il commissario non si sarebbe limitato a svolgere il suo compito, ovvero pianificare il servizio e definire le tariffe, ma avrebbe di fatto favorito le imprese a scapito degli utenti. “È un Robin Hood alla rovescia: toglie soldi ai cittadini per darli alle aziende”, affermano.
Prossimi passi – Dopo l’incontro con la Regione, l’azione legale procederà con il deposito del ricorso. Si attendono le prime mosse delle istituzioni, che potrebbero riconsiderare il provvedimento contestato. L’assessore Lombardi attende la documentazione dei consumatori per capire come muoversi e intanto va specificato che il commissariamento di Claudio Scajola scade a giugno 2025. I rappresentati sono stati invitati ad entrare poi dai consiglierei regionali Armando Sanna e anche Matteo Campora. Cercheranno di chiedere un atto idrico regionale.
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