Liguria, approvato Piano Sociale Integrato. L'assessore Giampedrone a Telenord: "Di pari passo con quello sociosanitario, chi dice il contrario mente"
di Carlotta Nicoletti
"Tutti i portatori d'interesse lo hanno apprezzato, peccato che le opposizioni non siano state convinte"
on 18 voti a favore (maggioranza) e 11 contrari dell'opposizione l'assemblea legislativa della Liguria ha approvato il Piano Sociale Integrato Regionale (Psir) 2024-2026. Il piano prevede una dotazione complessiva di oltre 157 milioni di euro, composta principalmente dal fondo annuale politiche sociali regionale (8 milioni di euro), fondo triennale politiche sociali nazionali (oltre 35, 5 milioni di euro), fondo triennale non autosufficienza (quasi 80 milioni di euro) e fondo povertà triennale (circa 33,5 milioni di euro).
Fra le principali novità la realizzazione dei nuovi ambiti territoriali sociali su aree che coincidono con i distretti sanitari e nuove professionalità deputate a gestire i servizi. La programmazione dei servizi è regionale, mentre la loro erogazione è di competenza comunale e la riorganizzazione dei servizi sociali prevede un nuovo assetto territoriale e una integrazione con il Piano sociosanitario e con quanto previsto nel Pnrr. Negli Ambiti Territoriali Sociali viene rafforzato il ruolo del "direttore sociale" che dovrà a vere un costante coordinamento con il direttore sanitario del distretto. Il direttore sociale coordinerà i servizi. Ciascuna area di attività avrà coordinatori per minori e famiglie, anziani e disabilità, adulti e povertà, welfare di comunità. Il servizio sarà dotato anche di psicologo, educatore professionale e del mediatore di comunità che, in particolare nell'entroterra, dovrà sostenere e stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita di comunità, per contribuire alla costruzione del welfare territoriale. Le Case di comunità previste dal Pnrr saranno il luogo fisico dove avverrà l'integrazione sociosanitaria e presso i diversi Punti unici di accesso (Pua) avverrà la presa in carico iniziale dei cittadini che, secondo le necessità, saranno seguiti da equipe integrate sociosanitarie con progetti personalizzati. Sono previsti l'istituzione di nuovi Centri famiglia, il potenziamento delle attività di inclusione e supporto rivolte alla disabilità o alla non autosufficienza, nuovi servizi (stazioni di posta, iscrizione anagrafica e housing first) rivolti alle persone in stato di povertà ed estrema povertà oltre alla prosecuzione dei progetti di supporto agli anziani con una particolare attenzione alle politiche in favore dell'invecchiamento attivo e alle politiche rivolte ai giovani. Il Piano è il frutto di un lavoro congiunto e di confronto con i Comuni e si è sviluppato in 3 anni.
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