Liguria, a Rapallo protesta di oltre 200 membri del comitato "No tunnel Fontanabuona"

di Redazione

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Sotto la sede dell'amministrazione comunale i manifestanti hanno voluto far sentire la loro voce al sindaco Bagnasco

Liguria, a Rapallo protesta di oltre 200 membri del comitato "No tunnel Fontanabuona"

Una protesta decisa. È quanto avvenuto questa mattina a Rapallo dove oltre duecento persone, tra membri e sostenitori del comitato "No tunnel Fontanabuona", si sono radunate in piazza delle Nazioni sotto la sede dell'amministrazione comunale, armate anche di striscioni e volantini per esplicitare meglio le ragioni della protesta, chiedendo al sindaco Carlo Bagnasco di scendere in piazza ad ascoltarli.

Il primo cittadino non è sceso in mezzo ai manifestanti, ma ha detto che avrebbe accolto una piccola delegazione e ha poi specificato successivamente: "Una nutrita rappresentanza dell’amministrazione insieme a me ha dato piena disponibilità ad incontrare una delegazione dei manifestanti per ascoltarne e riceverne le istanze, tuttavia questa proposta è stata nettamente e a più riprese declinata dagli organizzatori." Bagnasco ritiene che i manifestanti non volessero dialogare, ma soltanto strumentalizzare la protesta, aggiungendo infine che il documento protocollato dal comitato sarà attentamente valutato dal Comune

In un volantino le ragioni del no sono ben chiare, e partono dalla spiegazione di quello che si dovrebbe realizzare: "Il progetto di collegamento tra Rapallo e la Val Fontanabuona prevede l'innesto di un nuovo svincolo sulla A12, tra le gallerie esistenti G. Maggio e Casalino, con rampe di immissione/uscita verso Genova e Livorno. Per la realizzazione sarà necessario deviare l'attuale tracciato, spostandolo, con pesanti disagi alla circolazione. Successivamente sopra la galleria Maggio verranno costruite le gallerie Caravaggio e Fontanabuona, intervallate da un tratto in rilevato nella frazione di Arboccò in corrispondenza della confluenza di due fiumi. Infine si prevede l'innesto sulla strada provinciale di Moconesi. Il tunnel sarà il 'primo tratto della gronda di levante, sistema autostradale che consentirà insieme a quella di ponente di non transitare da Genova per chi è diretto altrove".

Secondo il comitato 'No tunnel Fontanabuona', il tunnel Rapallo-Val Fontanabuona, con il suo svincolo 'faraonico', avrà un impatto ambientale devastante. Inoltre vengono contestati i cantieri in centri abitati e il transito h24 di mezzi pesanti, per un periodo minimo di sei anni, senza perdere di vista il discorso legato alla sicurezza: "Le nuove gallerie che attraverseranno le montagne a ridosso del tratto autostradale devono essere create con l'utilizzo di esplosivi e alcune parti del tracciato sono a rischio crollo, come risulta nel progetto definitivo".

Infine, sempre secondo i cittadini contrari al progetto: "Il rischio idrogeologico è sottovalutato" e "Nell'unico tratto scoperto tra le due gallerie nella valle di Arboccò un rilevato di 115 metri distruggerà una zona di pregio dal punto di vista ambientale dove sono presenti specie protette e sorgenti naturali che scompariranno e che sono fondamentali per l'approvvigionamento idrico delle frazioni. Le istituzioni tacciono, e Rapallo farà da servitù non solo per la gronda di levante, che decongestionerà il traffico di Genova, ma anche per la nuova autostrada che le istituzioni auspicano di costruire in collegamento con Milano. Rapallo, già zona di transito per Santa Margherita, Portofino e Zoagli, pagherà un enorme prezzo in termini di cementificazione, stravolgimento ambientale, inquinamento atmosferico, acustico e rischio di dissesto idrogeologico, senza dimenticare le ricadute sul traffico". Secondo il comitato il denaro destinato al tunnel dovrebbe essere utilizzato per la messa in sicurezza delle strutture già esistenti.

Il comitato 'No tunnel Fontanabuona', insostanza, che cosa chiede? La sospensione dell'iter progettuale in attesa di chiarimenti, un incontro pubblico a Rapallo in cui venga illustrato il progetto e il suo reale impatto e l'apertura di un tavolo di discussione con le istituzioni coinvolte: si dovrebbero mettere in sicurezza le strutture già esistenti con il denaro a disposizione.

Il tunnel della val Fontanabuona fa parte dell'Accordo di ristoro sottoscritto il 14 ottobre 2021 tra Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Autostrade e il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, nel quale Aspi si è impegnata a realizzare, fra le altre cose, interventi per 930 milioni di euro sul territorio: 700 milioni di euro per il tunnel subportuale di Genova e 230 milioni di euro per il collegamento dell'autostrada A12 con la val Fontanabuona. Il progetto definitivo del tunnel è stato presentato il 19 aprile 2022. Si tratta di un'opera da 230 milioni di euro con un nuovo svincolo sull'autostrada A12 e una rampa lunga 5,6 chilometri in gran parte sotterranea con due gallerie per collegare la costa del Tigullio con il suo entroterra, a Moconesi.

I passaggi amministrativi necessari si stanno negli ultimi mesi definendo l'uno dopo l'altro: il 3 marzo 2022 Aspi ha inviato al Mims la documentazione progettuale (Progetto Definitivo comprensivo di Studio di Impatto Ambientale) conforme alle Linee Guida per l'esame dei progetti emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e il 31 marzo 2022 ha presentato l'istanza per l'avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, trasmettendo al Mite lo Studio di Impatto Ambientale aggiornato. È stata affidata ed è in corso la progettazione esecutiva con le relative indagini geognostiche di approfondimento. Il comitato riuscirà a opporsi a un processo che sembra, seppur lentamente, sempre più vicino al traguardo?