La Spezia: pochi stagionali per i ristoranti, si fanno avanti i migranti

di Stefano Rissetto

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Dieci richiedenti asilo hanno seguito un corso di formazione e troveranno lavoro per l'estate

La Spezia: pochi stagionali per i ristoranti, si fanno avanti i migranti

I ristoranti della Liguria hanno bisogno di personale per il periodo estivo, le domande di lavoro latitano e per coprire i posti a disposizione si fanno avanti i richiedenti asilo. Alla Spezia, dieci giovani migranti ospitati dal centro di accoglienza 'Cittadella della Pace' della Caritas diocesana sono stati formati nelle scorse settimane per svolgere compiti di cucina e sala e saranno impiegati come stagionali a partire dai prossimi giorni. Il progetto è stato promosso dalla Prefettura in collaborazione con Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Caritas e Centro provinciale per l'istruzione degli adulti.

"Rispondiamo così a due esigenze: la carenza di personale nella ristorazione - dice il prefetto della Spezia Maria Luisa Inversini - e il bisogno di queste persone di riaffermare la loro dignità tramite il lavoro. Durante il corso propedeutico hanno potuto imparare le regole della sicurezza del lavoro e a rispettare le gerarchie di un ambito lavorativo. Anche questa è una spinta all'integrazione". Il corso si è svolto presso il ristorante L'Osteria della Corte, che vanta una citazione nella Guida Michelin. "Un'idea nata dalla richiesta delle aziende e dalla voglia di questi ragazzi di trovare il loro posto nella società - spiega il titolare Andrea Ferrero -. Il corso è stato tagliato su una figura di base, con mansioni molto semplici. Un inizio".

Sono già diversi i ristoranti che si sono fatti avanti per offrire loro un contratto di tre mesi. "Il senso di restituzione è qualcosa di presente in tutti noi - osserva don Luca Palei, direttore della Caritas spezzina - Dopo la fase dell'accoglienza c'è un secondo tempo in cui questi ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco. L'integrazione viene di conseguenza. Chi riceve non deve essere visto come un contenitore che viene riempito di servizio, ma può essere in prima persona chi dà".

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