La Spezia, è allarme sextortion: fenomeno in crescita e tanti i giovani a rischio
di Redazione
Si tratta di estorsione di denaro dietro la minaccia di condividere materiale erotico riguardante la vittima
Non chiudere i profili attraverso cui si sono scambiati materiali con i propri estorsori, aprirsi con i propri genitori, rivolgersi alla Polizia per la denuncia e non pagare mai alcun riscatto. Sono queste alcune delle avvertenze che la Questura della Spezia ha diffuso per tentare di combattere un fenomeno in aumento che mette a rischio soprattutto gli adolescenti, la "sextortion", l'estorsione di denaro dietro la minaccia di condividere materiale erotico riguardante la vittima. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia postale nel 2022. A rendere più grave l'allarme sociale, il fatto che questa condotta riguardi sempre più spesso anche giovanissimi, in particolare tra i 15 ed i 17 anni, che risultano tra le fasce più esposte. Si inizia conversando in chat con sconosciuti che, ottenuta la fiducia delle proprie vittime, le spingono a condividere immagini sessuali facendo leva sulla normale curiosità adolescenziale. Da lì nasce però un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione diffondendo sui social quel materiale privato.
"Il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle stesse minacce d'estorsione", sottolineano le forze dell'ordine. Alle vittime, la Polizia postale consiglia di non pagare mai, perché di solito questo non chiude la vicenda ma è anzi motivo per reiterare le estorsioni. "Spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi", spiegano i poliziotti, e per questo non ci si deve vergognare delle proprie azioni. Non cancellare i profili ed i messaggi scambiati, che saranno usati come prove una volta fatta segnalazione al sito www.commissariatodips.it. Agli stessi genitori è raccomandato di non colpevolizzare i propri figli e figlie, perché la vergogna potrebbe portarli anche ad atti impulsivi. Gli screenshot delle conversazioni con gli estorsori sono un materiale prezioso da consegnare agli inquirenti. La denuncia va fatta il prima possibile: "La tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini".
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