La Spezia: dichiarata la morte cerebrale del bimbo caduto in piscina a Gallipoli dove era in vacanza con la famiglia
di R.C.
Le sue condizioni erano parse critiche fin da subito: il cuore aveva ripreso a battere, ma il tempo trascorso sott’acqua aveva causato danni gravissimi
È stata dichiarata la morte cerebrale del piccolo Andrea, il bambino della Spezia che domenica scorsa era stato trovato privo di sensi all’interno di una piscina presso un acquapark di Gallipoli, in provincia di Lecce. La notizia è stata confermata ufficialmente dalla Questura, dopo il periodo di osservazione previsto in casi del genere.
Il bimbo era stato trasportato d’urgenza all’ospedale "Sacro Cuore di Gesù", dove i medici hanno fatto il possibile per salvarlo. Dopo sei ore nel reparto di Rianimazione, però, i sanitari hanno dovuto constatare l’assenza irreversibile di attività cerebrale. Nei giorni scorsi era circolata la voce della sua morte, poi smentita temporaneamente dalla direzione dell’ospedale.
Indagini in corso, ancora incerta la dinamica - La procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per far luce sull'accaduto. Al momento non ci sono indagati e la ricostruzione dell’incidente resta incompleta, anche a causa della mancanza di telecamere di sorveglianza nella struttura. Secondo le prime ipotesi, Andrea potrebbe essere scivolato o essersi tuffato nella parte più profonda della piscina, senza riuscire a risalire. A notare la gravità della situazione è stato il padre del bambino, che lo ha visto galleggiare incosciente. Subito ha allertato il personale, e i bagnini sono intervenuti rapidamente per estrarlo dall’acqua. Il personale del 118, giunto poco dopo sul posto, è riuscito a rianimarlo, ma le sue condizioni erano critiche fin da subito: il cuore ha ripreso a battere, ma il tempo trascorso sott’acqua aveva causato danni gravissimi. Secondo quanto riferito dalla polizia, che sta raccogliendo testimonianze, Andrea era in compagnia di alcuni amici poco prima del drammatico evento. Pare che non sapesse nuotare bene e non indossasse i braccioli. Nessuno tra i presenti avrebbe notato segnali di pericolo o sentito richieste d’aiuto. Gli inquirenti continuano a indagare per chiarire ogni dettaglio.
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