L’assessore Cavo pubblicizza su Fb la distribuzione delle mascherine ed il post ha il logo di “Cambiamo con Toti”: è polemica
di Antonella Ginocchio
Lunardon (Pd): “La cosa fa semplicemente schifo”; Pastorino (LC): “Valuteremo iniziative giuridiche”
In queste ore è apparso un singolare post sulla pagina dell'assessore regionale Ilaria Cavo, circa la distribuzione di un milione di mascherine, in favore dei residenti liguri, che potranno essere ritirate presso la farmacie del territorio, esibendo la tessera sanitaria. Ma, sulla foto che pubblicizza l’iniziativa campeggia lo stemma arancione della formazione “Cambiamo con Toti presidente”, in bella mostra.
“Fare campagna elettorale strumentalizzando soldi pubblici della Protezione civile destinati alla distribuzione di mascherine ai cittadini, fa semplicemente schifo”, attacca il capogruppo del Pd, Giovanni Lunardon che non fa sconti: “Che in una Regione come la Liguria, che sta detenendo il triste primato del tasso di letalità (secondi solo alla Lombardia) e di mortalità (primi anche sulla Lombardia in rapporto alla popolazione), ultimi nel Nord per tamponi e primi ex equo con il Piemonte per incremento dei nuovi contagi nelle ultime due settimane, chi ci governa a livello regionale passi il tempo a farsi propaganda proprio su un tema così delicato come il covid, la dice lunga su che cosa interessi a costoro. Dei Liguri chiaramente nulla. L’unica cosa che preme loro è il proprio tornaconto elettorale”. E ancora: “Non è’ tra l’altro la prima volta che accade. Abbiamo già visto i bavaglini per i nuovi nati a Pasqua con gli assessori e il Presidente Toti a favore di telecamera a importunare le neo mamme, le mascherine griffate Regione Liguria (uno scherzetto che ai contribuenti Liguri è’ costato 155.000 euro di imbustamento) e poi la nave ospedale, altro spot pubblicitario costato ai contribuenti Liguri 1,2 milioni di euro per pagare l’equipaggio, le tasse portuali e il carburante per ospitare forse 50 deospedalizzati, costi a cui bisogna aggiungere quelli del personale sanitario e delle sanificazioni. Avremmo bisogno di una Giunta di persone responsabili che avessero a cuore le sorti dei Liguri”.
Non è più tenero Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale:“Se l'iniziativa di consegna di mascherine ai residenti liguri è finanziata con soldi pubblici, valuteremo iniziative giuridiche”. Spiega: “La faccenda pone due quesiti fondamentali, perché o le mascherine sono comprate con soldi pubblici, e quindi il post dell'assessore Cavo, con simbolo politico in evidenza, è lesivo del principio di non utilizzo di contrassegni elettorali, in iniziative di carattere pubblico, oppure l'operazione è totalmente finanziata da privati, e dalla lista di cui Cavo è esponente, e allora crediamo debba esserci spiegato come mai le mascherine verranno distribuite dalle farmacie, che in tal caso si renderebbero vettori di propaganda elettorale. Riteniamo quindi debba essere fatta chiarezza, e ci attiveremo per capire se vi siano i presupposti per interventi giuridici”.
Continua: “Tale evento rappresenta un forte degrado sia del dibattito pubblico sia della comunicazione elettorale. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando, in qualche elezione del dopoguerra, la distribuzione di alcuni beni veniva effettuata solo in favore dei propri elettori”. Pastorino evidenzia che è necessario chiarire che esiste una netta distinzione tra attività istituzionale che legittimamente può essere condotta dalla stessa Giunta, e iniziative elettorali di parte: “Ecco perché, come Linea Condivisa, valuteremo iniziative giuridiche – conclude – perché se l'operazione risultasse finanziata da soldi pubblici, saremmo di fronte ad uso distorto dei soldi delle cittadine e dei cittadini liguri, e sarebbe una violazione intollerabile del diritto alla parità di trattamento nella corretta dialettica tra le forze politiche”.
L’assessore Ilaria Cavo ha replicato alla polemica e, bordate politiche a parte, ha scritto. “Che un partito informi su cosa sta facendo una sua amministrazione è cosa non solo normale, ma utile in democrazia a farsi un giudizio”
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