Il killer Luca Delfino: il 16 marzo 2020 sapremo se può tornare libero

di Michele Varì

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La decisione dopo l'esito della nuova perizia psichiatrica disposta oggi dai giudici a Genova

Il killer Luca Delfino: il 16 marzo 2020 sapremo se può tornare libero

Fra poco più di novanta giorni, o al massimo il 16 marzo del 2020, sapremo se il killer Luca Delfino potrà tornare libero. Entro quella data infatti si saprà l'esito di una nuova perizia psichiatrica disposta ufficialmente da oggi sul pregiudicato di Serra Riccò. 

Stamane il detenuto in carcere dal 2007 per l'omicidio della sua ex compagna Antonella Multari a Sanremo e per cui sta scontando una pena di 16 anni e 8 mesi è tornato in un'aula del tribunale di Genova perché accusato di violenza sessuale e stalking su un compagno di cella ecuadoriano. 
È stato il suo legale, l'avvocato Riccardo Lamonaca, a richiedere e ottenere la seconda perizia psichiatrica su Delfino, che nel 2007 dopo la prima perizia psichiatrica era stato dichiarato socialmente pericoloso. Se la seconda perizia annullerà la prima e sarà negativa, ossia stabilirà che Delfino non è pericoloso, allora tutto sarà possibile, anche che possa tornare libero in semilibertà con varie restrizioni e obbloghi visto che ha già scontato oltre la metà della pena. Un'ipotesi che oggi appare molto improbabile visto che Delfino è finito ancora una volta nei guai per un caso di violenza sessuale e stalking in carcere. Ma allo stato attuale è tutto possibile.

Stavolta ad effettuare la perizia sarà lo psichiatra ligure Pietro Ciliberti.

La prima perizia psichiatrica a cui era stato sottoposto Delfino dopo l'omicidio del 2007 aveva stabilito che l'assassino ha con un vizio parziale di mente con forti disturbi della personalità, a tratti border line, affetto da sindrome narcisistica, incapace di accettare le frustrazioni e soprattutto l' abbandono, con atteggiamenti psicotici, ma non psicotico e di un' elevata pericolosità sociale”.
Il suo avvocato per questo ha richiesto una nuova perizia psichiatrica, che se confermasse la prima diagnosi potrebbe permettere al suo assistito di beneficiare dello sconto di un terzo della pena: Delfino con l'abbreviato rischia quattro anni per violenza sessuale uno per stalking. Anche se il suo legale Lamonaca appare fiducioso: "Il mio assistito è accusato di avere svegliato un detenuto toccandogli gli slip, mai pare un fatto non di grande rilievo e difficile da ritenere una violenza sessuale".

Stamane in aula, contrariamente aquanto accaduto nell'udienza scorsa, in aula non si è presentato la vittima delle presunte attenzioni di Delfino, un giovane ecuadoriano difeso dall'avvocato Marco Quadrelli.