Imperia, processo per femminicidio in Svezia: possibile trasferta in Scandinavia della Corte per ascolto testimoni

di Redazione

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Attivato il canale della cooperazione giudiziaria europea

Imperia, processo per femminicidio in Svezia: possibile trasferta in Scandinavia della Corte per ascolto testimoni

La Corte di Assise di Imperia ha attivato il canale della cooperazione giudiziaria europea per capire se è possibile proseguire l'audizione dei testi in Svezia al processo per omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e dalla soppressione di cadavere, che vede sul banco degli imputati Salvatore Aldobrandi, 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza) ma da anni residente a Sanremo, arrestato il 17 giugno 2023 su ordine del gip di Imperia, in merito alla morte di Sargonia Dankha la ventunenne di origini irachene, naturalizzata svedese, sparita nel nulla da Linköping, in Svezia, nel primo pomeriggio del 13 novembre 1995. Per consentire lo svolgimento del complesso iter giudiziario, il giudice ha deciso di annullare le tre udienze di aprile, aggiornando il processo al prossimo 20 maggio.

"Nel corso delle ultime udienze - afferma l'avvocato di parte civile Francesco Rubino - è emersa l'impossibilità a far venire in Italia alcuni testi per diversi motivi. Tra l'altro bisogna anticipare le spese e non tutti possono permetterselo. La Corte di Assise ha così deciso di attivare il canale della cooperazione giudiziaria europea per capire se una parte del processo relativa all'escussione dei testimoni può svolgersi fisicamente in Svezia".

Il tribunale di competenza, tuttavia, non si conosce ancora e tutto dipenderà dagli accordi tra i due Paesi. Al momento restano da ascoltare circa trenta testi, gran parte svedesi, prima che il dibattimento possa considerarsi concluso. "Il prossimo 20 maggio - prosegue il legale - si conosceranno le modalità attivate nell'ambito di questa istanza di cooperazione europea". Esiste anche la possibilità dell'audizione dei testi in videoconferenza ma trattandosi di un procedimento per omicidio è importante vedere fisicamente i testimoni. "Quella della videoconferenza in remoto - conclude Rubino - è una seconda opzione percorribile, ma spetta all'autorità svedese esprimersi, in base al proprio ordinamento".