Ilva, Toti: "Istituzioni e città saranno al fianco dei lavoratori"

di Marco Innocenti

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I sindacati: "Genova ha già pagato il prezzo della riconversione. Non siamo disposti a pagare ancora"

Un primo incontro per fare il punto della situazione intorno alla vicenda Ex-Ilva. Intorno al tavolo allestito stamani in Regione, oltre al padrone di casa, il governatore Giovanni Toti, e gli assessori Benveduti e Berrino per la Regione, anche le rappresentanze sindacali di Fim, Fiom e Uilm, oltre a Confindustria e Camera di Commercio. Sul tavolo, invece, le prossime mosse da mettere in atto per dipanare una matassa che il governo, a Roma, ha reso di colpo ancor più intricata di quanto non lo fosse già. 

"Le istituzioni - ha detto al termine dell'incontro Giovanni Toti - sono al fianco di ogni iniziativa che i sindacati vorranno prendere a tutela  dell'occupazione. L'acciaio è una produzione strategica, indispensabile e irrinunciabile per l'Italia, per la Liguria e per Genova in particolare. Riteniamo che le scelte fatte a Roma siano particolarmente sbagliate e nocive, sia nel caso in cui l'affidamente ad Arcelor Mittal dovesse proseguire, sia nel caso più malizioso che fosse Arcelor a voler mettere in discussione gli accordi: gli è stato fornito un assist a porta vuota e lo riterrei ancora più grave perché oltre alla inconsapevolezza sulle politiche industriali, ci sarebbe stato anche un macroscopico errore di tattica politica".

"Il governo ha fatto un grande pasticcio - ha spiegato invece Bruno Manganaro di FIOM CGIL - Un anno fa noi abbiamo firmato un accordo e vogliamo che venga rispettato, per la tutela di tutti i posti di lavoro e per la tutela di tutto il reddito.L'azienda ha avuto buon gioco a fare la rescissione del contratto e stamani la procedura ex articolo 47. Noi non intendiamo pagare il prezzo di queste stupidaggini, non ci pensino nemmeno perché non siamo assolutamente disponibili. Genova non è disponibile. Noi lotteremo, decideremo insieme il giorno e l'ora, avviseremo le istituzioni che siamo contenti siano insieme a noi a difendere il lavoro, ma ci fermeremo solo quando vedremo soddisfatte le nostre richieste".

"L'Italia non può pagare il prezzo di una riconversione industriale - ha aggiunto il segretario generale FIM CISL Liguria Alessandro Vella - Genova non può pagare il prezzo di una riconversione perché abbiamo già pagato: nel 2005 i dipendenti di Ilva erano circa 3mila. Oggi abbiamo 1016 dipendenti in Arcelor Mittal. Noi faremo una battaglia di Genova, della regione Liguria".