Ilaria Cavo a Telenord, presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati: "Porterò il civismo al centro della politica"
di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto
Su l'ex Ilva: "Futuro di Genova legato a Taranto". Su Imu e Tari: "Pessimo esordio della giunta, noi ci batteremo"
Eletta all’unanimità presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati, Ilaria Cavo eredita un ruolo chiave da Giovanni Toti. L'obiettivo? Rafforzare il partito puntando su civismo, territori e proposte concrete, con un approccio moderato e riformista nel solco del centrodestra.
Nomina – "Un passaggio importante, non scontato" commenta Cavo, sottolineando l’elezione avvenuta per acclamazione. Ringrazia il leader Maurizio Lupi e parla di una responsabilità che nasce dal lavoro fatto sul territorio. "Il mio è un modello che parte da Genova e può essere replicato su scala nazionale".
Ruolo – Il Consiglio nazionale, spiega, è il cuore decisionale del partito: "Fa sintesi tra tutte le voci che arrivano dai territori e diventa motore per trasformare le idee in proposte politiche". Un organismo che rappresenta gli eletti e contribuisce alla linea strategica nazionale.
Strategia – "Noi Moderati deve continuare a valorizzare le esperienze civiche e dare voce a chi lavora sui territori. È questa la nostra forza, come dimostrano i risultati di Genova e di altre città italiane dove abbiamo superato anche l’8%".
Contenuti – Tra le battaglie rivendicate: conciliazione vita-lavoro, riduzione delle bollette, formazione continua e rilancio del nucleare. "Vogliamo un partito che sa parlare alle famiglie, che difende il lavoro e promuove il merito".
Visione – "Siamo un partito liberale, crediamo nella creazione della ricchezza prima ancora della sua redistribuzione. Il nostro centro è alternativo a quello della sinistra". E sulle crisi industriali aggiunge: "Su Piaggio abbiamo lavorato tanto, ora ci aspettano nuove sfide".
Ex Ilva
Durante l'intervista a Ilaria Cavo abbiamo affrontato il tema del futuro dell'ex Ilva di Genova che resta in bilico. A oggi, lo scenario tracciato dal governo prevede un forno elettrico a Cornigliano, ma la realizzazione dipenderà da decisioni attese da Taranto entro fine luglio. Spiega Ilaria Cavo (Noi Moderati), che in Parlamento ha portato il caso con un question time rivolto al ministro Urso.
Lo schema – "Il progetto nazionale prevede tre forni elettrici a Taranto e uno a Genova", ha spiegato Cavo. Il punto critico riguarda il DRI, l’impianto per la produzione di preridotto necessario ad alimentare i forni. "Non sarà realizzato a Genova, per incompatibilità logistica con l’aeroporto", ha chiarito il ministro. Le alternative sono Taranto o Gioia Tauro.
L’energia – Il DRI richiede un’enorme quantità di energia, con possibile ricorso a una nave rigassificatrice o altre soluzioni ancora da definire. «Il nodo dell'approvvigionamento è ancora aperto e riguarda direttamente il Sud, dove andranno i finanziamenti dei fondi di coesione», ha ricordato Cavo.
Le implicazioni – "L’attivazione di un forno elettrico a Genova potrebbe comportare 600-800 nuovi posti di lavoro e la liberazione di aree per nuovi insediamenti produttivi", ha sottolineato. Ma servono garanzie: «Sull’impatto ambientale e sulla necessità di coinvolgere e informare la cittadinanza».
Autonomia possibile – Il ministro ha chiarito che Genova potrà essere valorizzata anche autonomamente, senza attendere Taranto. Ma tutto dipenderà dagli sviluppi delle prossime settimane. "È prematuro dare valutazioni – conclude Cavo – servono ancora spiegazioni puntuali su aspetti tecnici, ambientali e industriali".
Genova, stangata su Imu e Tari
Inevitabile un confronto con Cavo sui temi accesi di queste settimane a Genova. L’opposizione in Comune a Genova contesta duramente gli aumenti di Imu e Tari previsti dall’amministrazione. Ilaria Cavo definisce “inaccettabile” il rincaro dell’Imu sul canone concordato e avverte: “Rischia di penalizzare anche gli inquilini”.
Imu – L’aumento dell’Imu per gli affitti a canone concordato è finito nel mirino delle opposizioni. “Colpisce uno strumento sociale che ha messo d’accordo inquilini e proprietari, e rischia di far lievitare i canoni nel medio periodo”, afferma Cavo. “È stato un blitz da 5 milioni di euro, lo 0,3% del bilancio comunale. Una giunta responsabile quei fondi li trova altrove”.
Proteste – Grazie alla pressione dell’opposizione, si è ottenuta l’audizione delle associazioni di inquilini e proprietari, inizialmente escluse dal confronto. “Pare ci sia un impegno a limitare l’aumento solo fino a dicembre. Una magra consolazione, ma almeno non sarà strutturale”, commenta la deputata.
Tari – Nel mirino anche la tassa rifiuti: “Dai documenti dell’Amiu risulta un aumento del gettito di 5 milioni nel 2026 rispetto al 2025. E addirittura 10 milioni in più rispetto alla previsione dello scorso anno”. Secondo Cavo, ciò prelude a un rincaro, anche se la giunta continua a smentire.
Trasporti – All’orizzonte, anche la possibilità di aumenti per le tariffe del trasporto pubblico. “Se tutto questo si confermerà – Imu, Tari, ticket bus – sarà un pessimo esordio per questa giunta”.
Conclusione – “Noi continueremo a batterci su tutti questi temi. Ma la responsabilità politica delle scelte, oggi, è tutta di chi governa”.
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