Il sindaco di Bergeggi tuona contro Toti: "Non ci insegni come si sta tra la gente"
di Redazione
Arboscello: "Noi non disponiamo di auto blu, venga con noi alla prossima alluvione"
Una lettera aperta "per difendere la dignità di tanti sindaci e amministratori di piccoli comuni" dopo le dichiarazioni del presidente ligure Giovanni Toti in merito alla movida. A scriverla è Roberto Arboscello, sindaco di Bergeggi. Toti dopo gli assembramenti in Darsena a Savona ieri ha sostenuto: "Un sindaco deve stare in mezzo ai suoi cittadini, aiutarli e ascoltarli. Anche se questo dovesse significare togliere tempo alla propria vita personale".
"Questa dichiarazione mi lascia esterrefatto e amareggiato - ribatte Arboscello - Noi sindaci viviamo per strada, nelle case delle persone, negli esercizi commerciali, nelle sedi delle associazioni di volontariato, sulle spiagge e nei centri anziani. Vada nei vari territori e chieda dove sta solitamente il sindaco. Le risponderanno che sta sotto l'acqua con la giacca della protezione civile quando ci sono le alluvioni, ad aiutare a mettere in salvo le attrezzature degli stabilimenti balneari quando c'è la mareggiata, a distribuire le mascherine alla popolazione al tempo del Covid. Non percepiamo come lei certi tipi di indennità,non disponiamo di auto blu. I sindaci come noi fanno attività di volontariato, percepiscono una misera indennità di carica di poche centinaia di euro, si muovono con mezzi propri, spesso mettendo mano al proprio portafoglio per trasferte o spese legate al proprio ruolo. Noi sindaci non abbiamo il suo staff: facciamo tutto da soli, lavorando giorno e notte. E molti di noi devono lavorare oltre che fare il sindaco, per scelta o perché l'indennità di carica non garantirebbe a noi e alle nostre famiglie neanche il tenore di vita da lavoratore dipendente".
"Il passaggio sulla necessità di togliere tempo alla vita personale da parte dei sindaci lo lascio da parte perché lo ritengo offensivo - insiste - Lo chieda a mia moglie o ai miei 3 figli o alle famiglie degli altri sindaci il tempo che togliamo a loro. Non ci piangiamo addosso: non ce l'ha ordinato il medico, è una nostra scelta di cui andiamo molto fieri. Ma per cortesia non insegni Lei a noi come si fa il sindaco, come si sta tra la gente. Noi ci viviamo tra la nostra gente, siamo abituati ad ascoltarla e ad aiutarla. Cosa che dovrebbe fare anche lei con i liguri. Venga con noi alla prossima alluvione, mareggiata o incendio, ne saremo lieti".
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