Il presidente della Regione Bucci a Telenord: "Infrastrutture e sanità le priorità, saranno cinque anni decisivi per la Liguria"
di Carlotta Nicoletti
"L’assessore alla Sanità un tecnico o un politico? Potrebbe essere una figura con competenze in entrambi i settori"
Marco Bucci, neopresidente della Regione Liguria, ospite di TGNToday a Telenord, intervistato da Carlotta Nicoletti, Matteo Cantile, Massimiliano Lussana, Maurizio Michieli e Stefano Rissetto, ribadisce l'intenzione di ritenersi "Il sindaco della Liguria" e analizza prospettive e orizzonti del mandato regionale.
La nomina - "Avverrà probabilmente la prossima settimana. È una questione burocratica, poiché non è comune che un sindaco diventi presidente di Regione. Ci sono diversi passaggi da seguire, come la ratifica della decadenza da sindaco, la nomina a presidente e il mantenimento della giunta e del consiglio comunale".
Progetti prioritari - "Ci sono due progetti importanti per Genova che devono partire: lo Sky Metro e la funivia, entrambi pronti ma con i cantieri ancora non aperti. Dobbiamo anche concentrarci sull'area del tunnel e bacino di Sestri Ponente. La Sopraelevata portuale sarà aperta a gennaio e la Torre piloti a gennaio o febbraio. È fondamentale anche la rigenerazione urbana di Sampierdarena e Certosa, con un progetto di 200 milioni che richiede l'acquisizione delle aree ferroviarie. Dobbiamo fare un briefing faccia a faccia con Pietro Piciocchi, che ritengo ottimo candidato a sindaco di Genova, per discutere i vari progetti in corso, soprattutto quelli legati a infrastrutture e ospedali. Non appena avremo un assessore alla Sanità, dovremo affrontare il problema delle liste d'attesa. L’assessore alla Sanità un tecnico o un politico? Potrebbe essere una figura con competenze in entrambi i settori, poiché la carica richiede buone capacità amministrative, ma non necessariamente un background politico."
Esperienza - Ritengo che l'esperienza da sindaco sia molto utile, non solo per la conoscenza delle questioni, ma anche per il modo di interagire con i cittadini. Sto cercando di sottolineare l'importanza del ruolo di sindaco per la Regione Liguria, perché non si può governare da una torre d'avorio, senza interagire con le persone, rischiando di avere visioni distorte. Voglio mantenere un dialogo costante, proprio come fa un sindaco".
Continuità - "Il nostro sogno deve essere supportato da una strategia adeguata e un piano operativo. Questi elementi devono essere chiari in un programma elettorale, come abbiamo fatto noi. Un programma che espliciti esattamente ciò che intendiamo fare e sulla base del quale chiediamo il consenso. Se i cittadini approvano un programma, allora bisogna realizzarlo, altrimenti si rischia di discutere all'infinito. A Genova penso che la situazione sia complessa e che vada affrontata, ma potrà essere più chiara in Comune. Le difficoltà dei cantieri sono normali; causano disagio, ma alla fine portano soddisfazione e consenso. Ho visto che, una volta terminati, i cantieri contribuiscono al gradimento".
Scelta - "Mi sono candidato per motivi specifici, perché si sono ripresentate le stesse circostanze, come la chiamata del presidente del Consiglio in un momento difficile. Quando ci si trova in una situazione complicata, bisogna rimboccarsi le maniche".
Toti sovraesposto - "Credo che Giovanni non sia intervenuto molto nella campagna elettorale. Non ricordo interventi significativi da parte sua. La presentazione del suo libro, ad esempio, non è stata parte della campagna. Per quanto riguarda il patteggiamento, è una questione che riguarda lui. A me non riguarda. Non sono abituato a fare dietrologia; nel mio carattere c’è sempre la voglia di guardare avanti piuttosto che indietro. I pensieri su cosa sarebbe potuto essere lasciano il tempo che trovano, perché non possiamo cambiare il passato. Quando mi chiedevano perché fossi agitato, rispondevo che non ha senso agitarsi per cose che non si possono cambiare. Dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo modificare".
Astensionismo - "Riguardo all’astensionismo, è vero che i giovani oggi tendono a non votare, perdendo fiducia. Quando ero giovane, c'era una sorta di paura di non andare a votare, mentre oggi i giovani scelgono più liberamente di non farlo. È fondamentale parlare con loro. Ho avuto incontri durante la campagna elettorale e ho visto giovani molto motivati. L’astensionismo è un problema reale da affrontare. Anche in paesi civili come gli Stati Uniti, l'affluenza si aggira intorno al 48-49%, quindi non siamo lontani. Dobbiamo essere più attrattivi e non litigare troppo durante le campagne elettorali. Se avessimo focalizzato la campagna sui fatti e sui progetti, avremmo coinvolto di più i genovesi".
Sport - "Per quanto riguarda il futuro degli eventi sportivi, l'anno prossimo la Liguria sarà la Regione europea dello sport. Abbiamo in mente attività diffuse, come regate nel Golfo Ligure e campionati in tutte le province. Queste iniziative possono valorizzare la nostra regione e attrarre visitatori".
Impegno - "Prometto che nei prossimi cinque anni porteremo avanti il nostro programma, lavorando sodo per rispettare gli impegni presi con i liguri. Questa vittoria è importante, ma i cinque anni che mi aspettano saranno decisivi per il futuro delle prossime generazioni. Se qualcuno mi avesse detto che sarei diventato sindaco o presidente di Regione, non ci avrei mai creduto. Fino a febbraio 2017 non avevo idea di voler intraprendere questa strada".
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