Il centrosinistra si spacca sulle opere ma per conquistare la Liguria Orlando deve convincere i moderati
di Matteo Cantile
Dopo la bordata di Ferruccio Sansa sul progetto del nuovo Galliera si apre un tema annoso per il centrosinistra: riusciranno a fare squadra?
Forse Orlando sta iniziando a spazientirsi, tirato per la giacca da tutti i lati: l'avventura elettorale dell'ex ministro si sta infatti costellando di trappole e il fuoco che lo colpisce è quasi sempre quello amico.
Colpi bassi - Ieri sono arrivate due bordate, una di queste fortunatamente disinnescata prima del lancio. Una è partita da Giuseppe Conte, leader (se si può dire così) del Movimento 5 Stelle, che ha sentenziato: "Il campo largo è morto". Amen. L'altra l'ha lanciata Ferruccio Sansa, uno che tutto sommato si diverte a sparigliare le carte sulla tavola, che sui social si è scagliato contro il progetto del nuovo ospedale Galliera di Genova.
Chissenefrega - Della questione sollevata da Conte, Orlando può tranquillamente disinteressarsi, non lo riguarda. L'ex presidente del Consiglio, che ha parlato a Porta a Porta (non proprio la piazza del Vaffa del primo Beppe Grillo), ce l'ha infatti con Matteo Renzi e con le coalizioni a sostegno dei candidati di centrosinistra in Emilia Romagna e Umbria che lo coinvolgono (per ora): un tema superato in Liguria, che ai renziani ha già rinunciato da qualche giorno (non senza dolore).
E il Galliera? - Del petardo lanciato in salotto da Ferruccio Sansa, invece, Orlando farebbe bene a preoccuparsi perché rischia di diventare il termometro di un rapporto che sarà difficile sostenere (e su cui, a buon diritto, si inseriscono le critiche degli avversari). Il giornalista, in buona sostanza, si è detto contrario al progetto del nuovo ospedale mentre Orlando lo sostiene (in linea più generale il candidato si è detto "favorevole a tutti i progetti pronti e finanziati"). Ingaggiato su temi simili nell'intervista concessa a Telenord, a un certo punto Orlando disse "mi prendo io la responsabilità": in quel caso parlava di 'gronda', descrivendo però un modus operandi generale che avrebbe voluto seguire. Se decidiamo di fare un'opera, è l'Orlando pensiero, la coalizione si adeguerà. Una modalità operativa che non sembra tanto semplice da mettere in pratica, visto il tenore degli scontri e la divergenza di opinioni.
Serve un messaggio - Al di là della tenuta futura nel caso di una vittoria elettorale, aspetto su cui Orlando si concentrerà eventualmente in seguito, ora il candidato del centrosinistra deve essere in grado di lanciare un messaggio rassicurante a tutta quell'ampia area di elettori che magari ha voltato le spalle al centrodestra, che una discontinuità la potrebbe anche desiderare, ma che non è disposta a transigere sulle grandi cose importanti che devono essere completate. E l'ospedale Galliera è una di queste.
Anche senza Renzi - Sulla sua chat Vasta, Claudio Burlando aveva espresso il timore che tutto un mondo, nell'economia, nel porto e più in generale nell'elettorato moderato, possa non credere alla bontà del progetto di Orlando, possa vederlo troppo schiacciato a sinistra, su posizioni eccessivamente radicali. E si era messo a disposizione per "dare una mano". E' indubbiamente questa la chiave che Orlando deve saper maneggiare per vincere le elezioni: anche senza un pezzo del centro, che tutto sommato vale elettoralmente poco, l'ex ministro deve riuscire a parlare ai moderati (che valgono elettoralmente molto). E' lì, nel cuore della famiglia media, che ha una casa, un lavoro ed è morsa dalla crisi, che sarà deciso il nome del nuovo Governatore della Liguria.
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