Ignazio Visco: "Realtà deboli fra le banche italiane? Ci sono state e ci sono ancora oggi"

di Redazione

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Da Genova, il governatore di Bankitalia promuove l'operato della Bce in questi ultimi anni

Ignazio Visco: "Realtà deboli fra le banche italiane? Ci sono state e ci sono ancora oggi"
Ha parlato all'Università di Genova durante la presentazione del suo nuovo libro "Anni difficili" Ignazio Visco, davanti a una platea gremita anche di studenti. "I mercati internazionali guardano con apprensione all'Italia - ha detto il governatore di Bankitalia - sia per la sua capacità di continuare nella ripresa e sia per la paura che dal lato degli equilibri delle compatibilità della finanza pubblica non ci sia l'attenzione necessaria". Un'Italia insomma che non darebbe le necessarie garanzie sulla tenuta dei propri conti pubblici. E questo spaventerebbe i mercati internazionali. E sul tema di una politica economica europea eccessivamente governata dalla Germania, Visco ha spiegato che, se "è vero che dal lato tedesco c'e' una forte attenzione alle regole, noi però non siamo proprio visti come tanto attenti alle regole. Però la demonizzazione del governatore della Bundesbank non la accetto, è una persona ragionevole". "All'interno della Banca Centrale Europea c'è una dialettica - ha detto ancora Visco - e le decisioni non le prende il presidente da solo. Credo che il lavoro fatto dalla Bce in questi difficili anni sia positivo e si dovrebbe dare un voto a favore dell'autonomia. Facciamo parte di un sistema complesso che interagisce. Alcune responsabilità possono essere esercitate una per una, ma se non c'è autonomia non vengono fatte. Contemporaneamente però bisogna render conto di quello che si fa". E sul sistema bancario italiano: "Abbiamo sempre detto che è solido nel suo complesso - ha commentato Visco - Ci sono realtà che possono essere deboli: ci sono state e ci sono ancora adesso. Sui cosiddetti crediti deteriorati, progressi non ce ne sono ma quando si parla di rischio finanziario delle banche italiane perché hanno investito in titoli pubblici, ciò va visto con attenzione perché valutati a prezzi di mercato e sono incorporati nella valutazione degli stress test".