I cassintegrati Ilva occupano la Regione: il ministero convoca le parti sociali per il 1° ottobre
di Redazione
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La data però non piace ai sindacati: "La continuità dei lavori di pubblica utilità scade il 30 settembre"
I lavoratori dell'Ilva in cassa integrazione hanno occupato la sede del consiglio regionale per chiedere garanzie sulla continuità dei lavori di pubblica utilità.
L'80% dei 280 operai dell'ex acciaieria di Cornigliano rimasti senza lavoro dal 2005 quando è stato chiuso l'altoforno di Genova stamane dopo avere manifestato per le vie della città intonando slogan ed esplodendo petardi si sono recati in Regione e hanno occupato la sede del consiglio.
Una manifestazione annunciata ma nonostante questo non sono mancati momenti di tensione quando gli operai hanno varcato l'ingresso della Regione e gli uscieri hanno tentato di impedirglielo.
I lavoratori chiedono al governo o alla Regione Liguria rassicurazioni sul loro futuro e sulla continuità dei lavori che gli consentono di integrare la cassa integrazione, nel rispetto dell'accordo di programma firmato nel 2005 anno in cui fu spento l'altoforno di Genova e all'Ilva di Cornigliano lavoravano 2800 operai, molti dei quali hanno trovato una ricollocazione o sono andati in pensione.
In serata, dai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, è arrivata la tanto attesa convocazione. Parti sociali e Regione Liguria saranno a Roma il prossimo 1° ottobre ma la data ha fatto storcere il naso ai sindacati. La Fiom ha chiesto infatti che la convocazione del tavolo venga anticipata e fissata entro il 30 settembre, giorno in cui scade l'accordo firmato lo scorso anno: "Quel giorno resta formalmente scoperto - spiega il segretario della Fiom Bruno Manganaro - e la retroattività a parole non ci basta". Intanto la giunta regionale sta facendo pressing sui ministeri competenti per un anticipo della convocazione. Fim Cisl e Uilm restano in attesa almeno di una convocazione formale.
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