GO-Mobility: con Città 30 in sei mesi 150 mln risparmiati con calo incidenti

di Stefano Rissetto

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Daniele Mancuso, ceo di GO-Mobility: “Disporre di dati precisi e puntuali è fondamentale per valutare l’efficacia delle politiche di mobilità

GO-Mobility: con Città 30 in sei mesi 150 mln risparmiati con calo incidenti

 Con la misura della Città 30 è possibile risparmiare in costi sociali e umani: è il caso di Bologna, dove in soli sei mesi sono oltre 150 i milioni di euro risparmiati grazie alla riduzione di incidenti, morti e feriti. La guida è diventata effettivamente più sicura, fluida ed ecologica, senza impatti significativi sui tempi di percorrenza. Lo rileva lo studio esclusivo di GO-Mobility, basato su dati derivanti per la prima volta direttamente dalle scatole nere delle auto in circolazione nella città emiliana e che contribuiscono a sfatare i falsi miti su 30 km/h e traffico, inquinamento, tempi.

Dal 2023 al 2024, analizzando più di 135mila viaggi reali, sulle strade bolognesi dov’è stato applicato il limite, il rispetto dei 30 km/h è arrivato fino a quasi il 60% delle percorrenze, il numero delle frenate brusche è più che dimezzato e le emissioni inquinanti e climalteranti per km percorso sono calate fino al 17%. E il massimo incremento di tempo di spostamento in auto in caso di rispetto totale del limite? Meno di 30 secondi su un viaggio medio di 10 minuti circa.

Questi elementi, tutti nuovi rispetto a quelli già noti, sono stati ottenuti grazie all’elaborazione di diversi Gigabyte di informazioni, i cosiddetti Big Data, a poco più di un anno dal provvedimento partito nella città emiliana a metà gennaio 2024. E il caso diventa un possibile modello da estendere ad altre città italiane.

Daniele Mancuso, ceo di GO-Mobility, dichiara: “Questo studio dimostra che disporre di dati precisi e puntuali è fondamentale per valutare l’efficacia delle politiche di mobilità. Siamo confidenti che le nostre analisi contribuiranno ad alimentare in maniera oggettiva il polarizzato dibattito sulle Città 30”.

Le analisi sono state effettuate attraverso i Floating Car Data (FCD) generati dalle scatole nere delle auto ed anonimizzati con le più avanzate tecniche per la protezione della privacy. I viaggi analizzati sono relativi ad una settimana di ottobre del 2023 e all’analoga del 2024, corrispondenti a oltre 90 milioni di punti di campionamento complessivi per circa 135mila viaggi in auto.

Stile di guida più tranquillo e calo generalizzato delle emissioni. Sulle strade regolate a 30 km/h calano le situazioni di pericolo e d’emergenza: sono diminuite drasticamente le accelerazioni anomale e le frenate brusche (rispettivamente -31% e -58%). Lo stile di guida più rilassato ha contribuito anche a un traffico più fluido, portando al calo delle emissioni inquinanti e climalteranti per chilometro percorso, con impatti paragonabili a quelli determinati dal rinnovamento del parco veicolare, in un range tra -4% e -17% a seconda del tipo di emissione (il calo più significativo riguarda gli ossidi d’azoto, il principale inquinante da traffico stradale, e le polveri sottili) e di parco auto considerato.

In più, grazie proprio alla granularità dei dati impiegati nello studio, per la prima volta è stato possibile osservare chiaramente la relazione diretta fra la riduzione dell’intensità delle frenate e il calo dell’incidentalità sulle strade con limite a 30 km/h.

Più sicurezza per le strade di Bologna. Bologna è diventata una città più sicura, con meno incidenti, meno feriti e meno morti. I dati ufficiali della Città metropolitana mostrano, per il territorio del Comune di Bologna, una riduzione dell’incidentalità complessiva e, in particolare, una diminuzione degli incidenti gravi e mortali nei primi 6 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023: complessivamente nell’intera città gli incidenti sono calati del -8,8%; i feriti del -8,9% mentre le morti per incidenti del -31%. L’effetto positivo è più marcato nelle strade urbane, quelle regolate per lo più a 30 km/h, dove i dati segnano rispettivamente -9,4%, -9,8% e -58,8%. La riduzione del numero di persone morte e ferite in incidenti stradali ha prodotto inoltre un risparmio complessivo, fra costi sociali e umani, stimato in oltre 150 milioni di euro sulla base dei parametri internazionali applicabili, solo nei primi 6 mesi di applicazione del provvedimento.

Maggiore rispetto del limite di velocità. Circa 3 km su 5 sono percorsi in media rispettando il limite di 30 km/h. In aggiunta, i risultati evidenziano che l’applicazione della misura mediante controlli ha inciso in maniera positiva sul rispetto effettivo del limite di 30 km/h. Il rispetto dei limiti è passato dal 53% dei chilometri percorsi nella prima fase, in cui sono stati modificati la segnaletica e i cartelli, al 58% nella fase successiva, con effettivi controlli sul campo, sintomo di un miglioramento progressivo del rispetto normativo. È stato infine calcolato che, se il rispetto del limite fosse totale, tagliando tutti i picchi superiori a 30 km/h, il tempo di viaggio crescerebbe, al massimo, di meno del 5% rispetto ad oggi: concretamente, neanche 30 secondi in più, su uno spostamento medio di circa 10 minuti.

In sintesi, i dati mostrano che a Bologna i 30 km/h applicati al 70% delle strade urbane hanno fatto bene alla sicurezza stradale, alla mobilità urbana, all’ambiente, al clima e anche all’economia, con impatti limitati sugli spostamenti nel traffico.

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