GNV, compagnia di traghetti del Gruppo MSC, ha rifornito per la prima volta una delle sue navi con biofuel utilizzando un Biocarburante Hydrotreated Vegetable Oil (HVO 100%) per la durata dell’evento conclusivo di Underwater Dome tenutosi a bordo della motonave Rhapsody.
Il biofuel utilizzato garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari all’88,2% rispetto al combustibile fossile tradizionale, permettendo di fatto alla Compagnia di abbattere drasticamente l’impatto della propria nave sull’ambiente in occasione dell’appuntamento patrocinato da MSC Foundation e organizzato dalla USS Dario Gonzatti per celebrare il 60° anniversario della dichiarazione della “presa di possesso dei fondali marini in nome dell’umanità” da parte della Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS) e per condividere un vero momento di promozione dell’ambiente marino e di confronto per la sua sostenibilità e tutela.GNV con questo atto concreto vuole così testimoniare il suo impegno per ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente, in linea con l’obiettivo del Gruppo MSC di raggiungere il Net Zero entro il 2050.
Daniela Picco, Executive Director MSC Foundation: “La MSC Foundation è profondamente impegnata nella tutela del mare ed è per questo che oggi abbiamo patrocinato l’iniziativa ‘Underwater Dome’. Eventi come questo offrono una preziosa occasione per stimolare riflessioni e proporre azioni concrete per la protezione dell’ambiente marino. Il mare è il nostro patrimonio comune e la sua salvaguardia dev’essere affrontata sinergicamente incentivando il confronto tra attori provenienti dai settori più disparati. Solo attraverso la collaborazione e l’impegno condiviso potremo garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.”
Il CEO di GNV, Matteo Catani, intervenuto in apertura di evento, ha sottolineato come GNV sia in assoluto tra i primi player del settore traghetti a sperimentare questa tipologia di combustibile green e ha colto l’occasione per sottolineare che “L’evento di oggi è stato un momento di promozione dell’ambiente marino ma anche di prezioso confronto trasversale su come sia importante operare in modo responsabile per garantirne la tutela. Il comparto di GNV, ovvero quello dei trasporti, sta vivendo un importante cambiamento in termini di value proposition, se prima eravamo concentrati principalmente su comodità ed efficienza del servizio ora siamo chiamati a prestare particolare attenzione anche alla sostenibilità ambientale.”
“Oggi abbiamo dato prova concreta del nostro impegno alimentando Rhapsody a biofuel ‘green’. In particolare, abbiamo immesso nei circuiti di alimentazione della nave un quantitativo di carburante eccedente rispetto a quello necessario per l’evento, questo di fatto ci ha permesso di abbattere totalmente le emissioni di CO2 durante il suo svolgimento e di poterlo dichiarare un evento di fatto Net Zero. Teniamo però a precisare che iniziative come questa e, più in generale, la transizione verde del nostro comparto implicano alti costi (il biofuel ha costi più che doppi rispetto al carburante tradizionale) e richiedono quindi investimenti importanti che dovranno necessariamente essere condivisi dall’intero ecosistema economico, sociale e istituzionale. Siamo chiamati tutti a fare sistema per la messa in comune delle best practice e, a lungo termine, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati”.
“Auspichiamo che passi di questo tipo – ha aggiunto Matteo Catani – possano essere di stimolo per i regolatori nazionali e sovranazionali nella spinta alla produzione e alla distribuzione di carburanti alternativi a costi sostenibili”.
Ponendo al centro del proprio operato l’attenzione alla sostenibilità, anche in anticipo rispetto ad altri operatori del settore, la Compagnia ha investito risorse importanti – oltre 100 milioni di euro – per dotare la maggior parte delle navi della sua flotta di sistemi di lavaggio dei fumi, i cosiddetti “scrubber” che consentono l’abbattimento delle emissioni solforose cinque volte di più oltre il limite di legge, e nel rinnovo della propria flotta grazie all’ordine di quattro unità di nuova costruzione dal ridotto impatto ambientale.
In termini di decarbonizzazione, l’impatto delle nuove navi rispetto alle attuali unità standard sarà inferiore rispettivamente del 30% per le prime due e del 50% per la terza e la quarta, che saranno alimentate a GNL. Inoltre, tutte avranno la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica di terra durante le soste in porto evitando di usare i generatori a combustibile fossile. Per implementare le iniziative in termini di riduzione del proprio impatto ambientale, GNV ha creato al proprio interno un team interamente dedicato alla sostenibilità e ne sta strutturando un secondo interamente focalizzato sull’area dell’Energy Efficiency.
La Compagnia ha inoltre recentemente siglato il ‘Genoa Blue Agreement’, un accordo volontario promosso con la Capitaneria di porto di Genova che si pone l’obiettivo di rendere la zona entro le 3 miglia dai porti di Genova e Savona assimilabile a un’area SECA (Sulfur Emission Control Area) che prevede che le navi della Compagnia entrino in porto utilizzando carburante a più basso tenore di zolfo.