Genova, Sottoripa, i commercianti: "Siamo stati ricattati. I malviventi non temono la polizia"
di Redazione
Un parziale miglioramento c'è stato, ma per gli esercenti e i residenti il problema resta lontano dall’essere risolto
La zona di Sottoripa, nonostante i controlli più assidui delle ultime due settimane, continua ad essere teatro di spaccio, minacce e sospetto. Un parziale miglioramento c'è stato, dopo il grave episodio di accoltellamento, la presenza costante delle forze dell’ordine ha contribuito a contenere la situazione, ma per gli esercenti e i residenti il problema resta lontano dall’essere risolto.
"È solo l'inizio," affermano i commercianti locali, preoccupati per una sicurezza ancora precaria. "Il fenomeno dei minori non accompagnati, dei furti e dello spaccio è tutt'ora grave, sia per noi che per i cittadini. Certo, da quando la polizia locale presidia la zona dalle 15 alle 22, la vivibilità è migliorata, ma solo in parte. Le aree più pericolose rimangono Sottoripa e via San Luca, entrambe vie di accesso per le attività criminali."
C'è frustrazione e un senso di abbandono tra coloro che quotidianamente lavorano in queste strade. "Siamo esposti al pericolo costante," racconta un altro commerciante, che preferisce restare anonimo. "Se interveniamo da soli, rischiamo ritorsioni o peggio. Servono più controlli, non solo della polizia locale. Noi commercianti siamo padri di famiglia, abbiamo delle responsabilità, e siamo ricattabili."
Le testimonianze continuano ad evidenziare un problema ancora acceso, che tocca la qualità della vita e la sicurezza di tutta la comunità. "Le risse per il controllo del territorio sono all’ordine del giorno," denuncia un’altra titolare di negozio, che con amarezza ricorda di aver assistito a scene di violenza fisica e sanguinosa. "Abbiamo presentato tantissime denunce, ma spesso senza risultati. Serve un impegno più deciso da parte delle autorità. Occorre che le leggi vengano applicate. Ci vuole la certezza della pena."
Nonostante gli sforzi di figure come l'assessore alla sicurezza, Gambino, che viene riconosciuto per la sua dedizione al problema, è chiaro che la situazione necessita di un’azione ulteriormente incisiva e coordinata. "Siamo stati ascoltati, ma non basta. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia."
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