Genova, ristorante aperto nonostante il Dpcm: "Non una protesta, ma il bisogno di lavorare
di Alessandro Bacci
Simone Burlando spiega: "Nessuno può impedirmi di farlo se rispetto le norme anticovid"

Qualche ristorante ha aperto ma non si è comunque verificato il "boom" di San Valentino, quando a Genova erano stati in molti a scegliere la disobbedienza. Il giorno dopo la protesta e gli scontri davanti a Montecitorio c'è chi accoglie l'invito lanciato da alcune associazioni. "Ho il cancello aperto, se qualcuno entra e chiede di mangiare dico: perché no - spiega Simone Burlando del ristorante Tannina wine pub, in corso Torino - non è una protesta, ma è il bisogno di lavorare nessuno mi può impedire di farlo se rispetto le norme anticovid". Burlando, nell'ora di pranzo, ha avuto diverse ordinazioni da asporto e ha servito un cliente seduto al tavolo.
Sulle possibili aperture di alcune attività si era già espresso a Telenord Emanuele Maranzana del Movimento Imprese Ospitalità (MIO) della Liguria: "Siamo tutte persone per bene e non criminali, nessuno voleva arrivare a questo punto ma se non apriamo falliamo. Alcuni colleghi stanno ricevendo i primi sfratti dai locali, è una necessità per non morire. Chiudiamo oggi per aprire domani è stato detto per tredici mesi e siamo al punto d'inizio. Le solite attività sono penalizzate, ci sentiamo presi in giro.”
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