Genova: pietra d'inciampo in memoria di Cesare Pompilio, schermidore deportato e fucilato
di Stefano Rissetto
Alla cerimonia presenti Piciocchi, Filippi, Biolé, Carratù e studenti del Ravasco e della media Colombo

Un gesto simbolico per non dimenticare: è stata collocata una pietra d'inciampo in via XX Settembre, davanti al negozio dove Cesare Pompilio, genovese, commerciante e schermidore di alto livello, lavorava prima di essere arrestato dai tedeschi nell’aprile del 1944. La sua memoria è stata mantenuta viva anche grazie all’impegno del cognato Carlo Basile, che nel 1958 ha intitolato alla sua figura la società dilettantistica di scherma che ancora oggi porta il suo nome. La società, attiva allo stadio Carlini, è diventata una solida e vincente realtà nel panorama sportivo genovese.
Autorità - Alla posa sono intervenuti il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi, la vicepresidente della Fondazione Fossoli Maria Cleofe Filippi, il presidente del Municipio I Centro Est Andrea Carratú e Filippo Biolé in rappresentanza di Aned Genova e del Comitato posa pietre d’inciampo città metropolitana di Genova. Presenti una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Ravasco e della scuola media Convitto Colombo succursale.
Memoria - "Quella delle pietre di inciampo è una iniziativa che sta a cuore al Comune di Genova - spiega Piciocchi - un momento di riflessione per tenere viva la memoria della Resistenza e delle nostre radici, della Liberazione, della giustizia e dei valori della nostra Costituzione, da trasmettere alle generazioni presenti e quelle future. Abbiamo unito il passato al futuro tramite la partecipazione attiva della comunità, delle famiglie, degli studenti e di chiunque coopera per i valori fondanti della democrazia e della libertà. Genova ha pagato un tributo di sangue enorme, ribadiamo la ferma condanna al nazifascismo e il ruolo della nostra città, medaglia d'oro al Valor militare, protagonista della democrazia. Oggi abbiamo posato un piccolo blocco di pietra, un gesto all’apparenza semplice ma dal valore inestimabile: un inciampo di cuore e testa nel luogo dove è stato arrestato Cesare Pompilio, martire della strage nazista di Fossoli. Un uomo che ha avuto il coraggio di vivere il primato della coscienza e di opporsi al nazifascismo. Guardiamo a questi giovani, a questi esempi di coraggio, di tenacia, di forza, di ideali contro le intolleranze, le minacce alla democrazia che oggi sono ancora più surrettizie, nascoste e subdole. Invito pertanto tutti il 25 aprile, per l’80esimo anniversario della Liberazione, quando avremo la visita a Genova del presidente della Repubblica Sergio Mattarella".
Il personaggio - Cesare Pompilio nacque nel 1912 a Trieste, trasferitosi a Genova frequentò il ginnasio e il liceo Doria, la Società genovese di scherma e si distinse per la vita dedicata allo studio, al lavoro. Arrestato a Genova nell’aprile del 1944 da un ufficiale tedesco, subì violenze alla Casa dello Studente, fu tradotto nel carcere di Marassi e quindi a fine maggio nel campo di Fossoli dove fu barbaramente ucciso. La memoria dei 67 martiri della strage di Fossoli tramite la Fondazione, il lavoro con le Scuole, e la Società Schermistica “Cesare Pompilio” fondata a Genova nel 1958 tengono viva la sua memoria insieme a tutti coloro che si fermeranno a riflettere su questa pietra di inciampo.
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