Genova, picchia la moglie in strada e si scaglia sugli agenti: "Razzisti, dovete solo fare multe"
di Alessandro Bacci
La donna, che da tempo subiva violenze, ha chiesto aiuto alla polizia locale. L'uomo ha minacciato: "Ci vediamo tra tre giorni quando esco"
Il personale dell'Unità territoriale Centro della Polizia locale è intervenuto in corso Quadrio, a una fermata delle linee di trasporto urbano Amt, richiamato da una donna che, tenendosi il volto e un orecchio con le mani, chiedeva aiuto sostenendo che il marito l'aveva appena picchiata e indicando un cittadino africano che si stava dileguando. Gli agenti hanno inseguito l'uomo e, al suo rifiuto di fermarsi e al tentativo di opporsi al fermo, hanno dovuto chiamare colleghi in rinforzo.
Lo straniero ha rifiutato di declinare le generalità sostenendo di non dover mostrare i documenti alla Polizia locale, ma solo a Polizia di Stato e Carabinieri, ingiuriando gli agenti intervenuti e aggiungendo «voi dovete solo fare le multe». A seguito delle dichiarazioni della donna (una 53enne italiana residente in Valbisagno che ha deciso di sporgere querela) e del successivo riscontro presso la banca dati è risultato, oltre a una denuncia per resistenza, che l'uomo aveva ricevuto pochi giorni prima un ammonimento da parte del Questore perché cessasse le condotte violente e vessatorie nei confronti della moglie messe in atto per molto tempo e che avevano generato ripetuti interventi della Polizia di Stato in soccorso della donna.
Per quanto riguarda i fatti che hanno portato all'arresto del trentasettenne senegalese da parte della Polizia locale, svariati testimoni e i video delle telecamere hanno confermato la versione della vittima, presa di mira con violenza a calci e pugni dall'uomo a poca distanza dall'ufficio immigrazione della Questura dove lo straniero pretendeva che la moglie rilasciasse false dichiarazioni. La cittadina italiana aveva rifiutato di firmare una dichiarazione sostitutiva di notorietà che attestasse la circostanza falsa che il senegalese avesse già spostato la residenza presso la comune dimora. Per questo motivo lo straniero, una volta usciti dall’Ufficio, l'aveva violentemente aggredita in strada ritenendola responsabile del mancato rinnovo del permesso di soggiorno da parte dell'Ufficio Immigrazione della Questura.
Il trentasettenne, nelle fasi del fermo, ha anche minacciato e ingiuriato gli agenti: »voi dovete solo fare le multe e occuparvi della spazzatura», «siete dei razzisti bastardi pezzi di m...», «andate a f...» e, con particolare riferimento a uno degli agenti, ha minacciato gli operanti con le frasi «ci vediamo tra tre giorni quando esco». Gli sono stati anche contestati i reati di ingiurie, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di declinare le generalità. Il pm, dott.ssa Silvia Saracino ha disposto la custodia cautelare presso la Casa Circondariale di Genova Marassi per rimanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la convalida dell’arresto, l’emissione urgente della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.
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