Genova, oltre 2 mila partecipanti alla Marcia per la Pace
di Redazione
Per la 65^ celebrazione della Giornata Mondiale della Pace
Oltre duemila persone, nonostante la serata piovosa, hanno preso parte alla Marcia per la Pace della Comunità di Sant'Egidio a Genova che si è snodata tra piazza dell'Annunziata e piazza San Lorenzo per la 65^ celebrazione della Giornata Mondiale della Pace. Alla Marcia hanno preso parte i bambini e tantissimi ragazzi che hanno aperto il corteo dietro lo striscione 'la pace è il futuro', tanti immigrati da molti paesi, cristiani, musulmani, laici. Per permettere la presenza dei più anziani in testa alla marcia c'era anche un trenino. In mano molti avevano i cartelli con i nomi dei paesi in guerra - circa 23 i conflitti ad alta intensità e molte di più le situazioni di scontro in varie regioni del mondo - o la scritta "pace" in tantissime lingue. La manifestazione è iniziata nella basilica della Ss. Annunziata del Vastato (mentre, nei locali del convento, centinaia di bambini e adolescenti ascoltavano le voci degli anziani testimoni della guerra in Europa). Diverse voci hanno commentato il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace.
Andrea Chiappori, il responsabile della Comunità di Sant'Egidio a Genova ha ricordato papa Benedetto XVI, mancato ieri, "che ha molto contribuito al dialogo interreligioso e al lavoro per la pace". Nel mondo - ha detto Chiappori - miliardi di persone vivono in guerra, per questo papa Francesco ci invita ad avere uno sguardo attento sulla realtà per comprendere la storia". Ekaterina Slobdniuk, una delle donne ucraine accolte a Genova da Sant'Egidio con i suoi tre bambini, ha raccontato la fuga dal suo Paese, a febbraio, l'accoglienza in Austria e poi in Italia. Tra le testimonianze, anche quella di Emanuele Morasso, seminarista impegnato nell'accoglienza degli ucraini accolti a Genova e nel doposcuola ai bambini rifugiati. L'arcivescovo Marco Tasca ha notato come "l'ingiustizia e l'aggressività stanno aumentando anche nelle nostre società" e ha affermato che "c'è bisogno che ciascuno di noi si impegni a trasformarsi in donna e uomo di pace. E' un problema interiore: dobbiamo imparare ad accordarci e cambiare il cuore".
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