Genova, morto operaio di 45 anni: era caduto da un tetto. Secondo il fratello non aveva le dotazioni di sicurezza

di Redazione

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Sul posto sono intervenuti subito i soccorsi, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare

Genova, morto operaio di 45 anni: era caduto da un tetto. Secondo il fratello non aveva le dotazioni di sicurezza

Un operaio di 45 anni è morto nel primo pomeriggio dopo essere caduto da oltre tre metri in via Carpenara, a Genova Pegli. Ancora da chiarire le cause dell'infortunio mortale. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi del 118, con l'automedica, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Le indagini sono in mano agli ispettori della Asl3 e alla polizia.

Chokri Bouhali, l'operaio di 45 anni morto dopo esser caduto dal tetto di un fabbricato a Pegli, non avrebbe avuto le dotazioni di sicurezza previste per i lavori in quota. Secondo quanto affermato dal fratello, Bouhali non indossava né l'imbracatura né il casco ed è scivolato dal tetto in pendenza facendo un volo di oltre 9 metri. Un amico che si trovava sul posto ha dato immediatamente l'allarme. Il fratello di Chokri è arrivato con un piccolo motocarro e l'ha portato sulla strada principale dove nel frattempo era arrivata l'ambulanza. Inutili le manovre di rianimazione, Bouhali è spirato poco dopo.

"Genova piange un'altra vita persa sul posto di lavoro. È una  strage che i ripetuti appelli al rispetto delle norme sulla sicurezza e all'aumento delle ispezioni, evidentemente, non riescono a fermare. Quello di oggi non è solo un lutto che colpisce l'intero mondo del lavoro: è un fatto indegno di un Paese civile. Siamo convinti che sia necessario investire di più in prevenzione, aumentando il numero di ispettori e favorendo i buoni contratti di lavoro a scapito dei contratti precari. È molto importante, poi, sia fidelizzare i lavoratori e le lavoratrici, coinvolgendoli nei processi decisionali delle aziende, facendoli contare di più di quanto non avvenga oggi, sia favorire la cultura della sicurezza e della legalità nelle aziende, negli enti formativi e nelle scuole", spiegano il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile Ast Cisl di Genova Marco Granara.” Oggi è il giorno del dolore: la famiglia della Cisl si stringe attorno a quella del lavoratore morto a Pegli, concludono i sindacalisti.

"Basta incidenti mortali sul lavoro: occorre investire - dicono Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria, e Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria - in prevenzione, ispezione, formazione! Nella giornata in cui si sono riunite in assemblea a Firenze i nostri rappresentanti per la sicurezza sul lavoro, un operaio muore a Genova a causa di una caduta dall'alto. Siamo stanchi di fare la conta ogni mese dei lavoratori che perdono la vita a causa della rincorsa al profitto. In attesa di comprendere quali siano state le cause dell'infortunio mortale di questo pomeriggio, e che si faccia luce sull'inquadramento del lavoratore deceduto, occorre aprire un tavolo di confronto con le istituzioni locali per perseguire ogni condotta che pregiudichi la salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Occorrono misure di legge serie e le istituzioni locali dovranno sollecitare insieme a noi un Governo ancora troppo tiepido sul tema. Occorre introdurre subito l'omicidio sul lavoro e creare una procura speciale che si occupi degli incidenti mortali, tutte misure forti ma che servono a mettere davanti a tutto la vita delle persone, altro che profitto. Chiediamo il rispetto dei contratti di riferimento, formazione, contrasto al lavoro nero, grigio e risorse a disposizione per una lotta senza quartiere alle irregolarità degli appalti a cascata".