Genova, ministro Zangrillo visita tomba Mazzini: "Tenere viva memoria significa conservare identità"

di Redazione

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In occasione del 153° anniversario della morte del pensatore genovese, cerimonia al Boschetto Irregolare della necropoli di Staglieno

Genova, ministro Zangrillo visita tomba Mazzini: "Tenere viva memoria significa conservare identità"

"Tenere viva la memoria significa riscoprire il senso più profondo di essere comunità. Vuol dire condividere una storia, una cultura e un insieme di valori che ci legano gli uni agli altri. Significa dare senso e sostanza ai principi scolpiti nella Carta costituzionale, oggi più che mai, in uno scenario geopolitico animato da 'tempeste' storico-politiche che stanno emergendo in diverse condizioni di criticità e precarietà. È anche questo il significato della Giornata dell'Unità Nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera". Queste le parole del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, questa mattina a Genova, nel cimitero monumentale di Staglieno, al cospetto della tomba di Giuseppe Mazzini. Presenti anche i presidenti dei consigli regionale e comunale Stefano Balleari e Carmelo Cassibba e, tra gli altri, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza.

Il ricordo del pensatore e rivoluzionario - Anche quest'anno, in occasione del 153° Anniversario della morte di Mazzini il senatore Zangrillo - intervenuto in rappresentanza del governo - ha sottolineato come, raccogliendo l'entusiasmo di tanti giovani coetanei, Mazzini pensasse all'Italia come "una, indipendente e repubblicana. Per Mazzini la Repubblica non era una semplice forma di Stato, era molto di più, perché avrebbe consentito l'instaurazione della democrazia e la realizzazione di una giustizia sociale. È evidente come le idee di Giuseppe Mazzini e la sua instancabile azione politica abbiano ispirato molti dei princìpi che sono alla base della nostra Costituzione".

L'inno Mameli-Novaro - "L'Inno d'Italia, meglio conosciuto come l'Inno di Mameli - ha detto -, fu composto nel 1847 dal genovese Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese Michele Novaro. Il Canto degli italiani ha accompagnato il cammino dei patrioti verso l'unità nazionale e non è mai stato soppiantato ma, anzi, il suo richiamo è sempre stato suggestivo. Allo stesso modo, il Tricolore rappresenta non solo il vessillo dell'Italia risorgimentale ma l'indivisibilità della Patria, il cuore della nostra identità, l'essenza della nostra Repubblica". Tenere viva la storia significa saper affrontare il presente e il futuro, e il ministro ha voluto dunque ricordare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "che nell'ambito della passata celebrazione, con parole di grande insegnamento, ha sottolineato come "le Istituzioni siano chiamate, per prime, a dare esempio di collaborazione e responsabilità, di unione nel servizio al bene comune".

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