Genova, Leonardo esclusa dal Festival della Scienza. L'azienda: "Non vendiamo armi a Israele"
di Redazione
GENOVA - "Per la prima volta il Festival della Scienza, luogo libero e aperto nonché punto di riferimento per la comunità scientifica, ci ha chiesto di non prendere parte alle attività già messe in programma per la prossima edizione di ottobre. Un gruppo tra docenti e accademici si è fatto promotore di una petizione per chiedere l'esclusione di Leonardo spa tra gli sponsor del Festival, sebbene da anni la nostra azienda abbia sostenuto e contribuito convintamente al loro programma. Questa volta, però, riteniamo sia necessario sospendere le nostre iniziative per via di un'associazione sbagliata, grave e dannosa per diversi motivi, primo tra tutti perché fatta senza conoscere la realtà dei fatti".
E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio Stampa Fondazione Leonardo Ets. "Da diversi mesi circolano affermazioni secondo cui Leonardo
venderebbe armi a Israele. Comprendiamo e condividiamo la sensibilità del tema ed è giusto che i cittadini chiedano chiarezza - prosegue la nota -. Ma è altrettanto doveroso per noi respingere affermazioni che non rispondono al vero. Come già rappresentato agli organizzatori del Festival, Leonardo è soggetto come tutti alla legge che regola l'export degli armamenti italiani, una pietra miliare dell'azione per la pace e il disarmo, e che in uno dei suoi punti cardine recita così: "l'esportazione e il transito dei materiali d'armamento sono vietati verso i Paesi in stato di conflitto armato, verso i Paesi la cui politica contrasti con l'articolo 11 della Costituzione, verso i Paesi i cui Governi siano responsabili di accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti dell'uomo".
"Per essere ancora più precisi e più diretti - ribadisce la nota - Leonardo non vende armi ad Israele da quando è scoppiato il conflitto. Ci preme
sottolineare tutto questo per onore di verità e perché non si debba più ripetere che una Fondazione che promuove la diffusione della cultura scientifica e tecnologica debba rinunciare a partecipare a una manifestazione che ogni anno riunisce a Genova centinaia di scienziati, ricercatori, divulgatori, artisti, autori provenienti da ogni parte del mondo. Riteniamo sia una occasione perduta - conclude la nota -, soprattutto per
tutte le classi di scuola di ogni ordine e grado che hanno seguito con passione le nostre attività e i laboratori che da sempre organizziamo con senso di responsabilità e rispetto verso la comunità sociale alla quale tutti apparteniamo".
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