Genova, la Corte d'Appello assolve Briatore e revoca la confisca del megayacht Force Blue
di Marco Innocenti
Non ci fu evasione fiscale. La barca intanto l'ha acquistata l'ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone per 7 milioni, a fronte di un valore stimato di 20
La corte d'appello di Genova ha assolto Flavio Briatore e altre tre persone "perché il fatto non costituisce reato" nel processo sulla vicenda dello yacht Force Blue. Briatore era a processo per una evasione fiscale di oltre 3 milioni sull'Iva e per l'attività di charter. Il maxi yacht era stato sequestrato nel 2010, al largo della Spezia, mentre il manager era a bordo con Elisabetta Gregoraci e il figlio. I giudici hanno revocato la confisca dell'imbarcazione e dei 3 milioni e 600 mila euro. La Cassazione aveva annullato la sentenza della Corte d'Appello che condannava Briatore a 18 mesi e aveva ordinato un nuovo processo.
Anche la procura generale aveva chiesto l'assoluzione e la revoca della confisca. La sentenza diventa così definitiva. Per quanto concerne invece la confisca, l'Avvocatura di Stato potrebbe impugnare la decisione. Il Force Blue era stato venduto un anno fa all'asta e se lo era aggiudicato l'ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone per 7 milioni a fronte di una stima di 20 milioni. La Cassazione aveva annullato per due volte le decisioni dei magistrati genovesi.
"Nel maggio 2010 - commenta lo stesso Briatore - la Guardia di Finanza mi ha sequestrato la barca e sui media di tutto il mondo usciva la notizia che ero un evasore fiscale. Oggi, dopo 12 anni e 6 processi, si è finalmente accertata la mia innocenza. Un vero calvario che si è fortunatamente concluso. Ringrazio tutti i professionisti che mi hanno seguito in questa storia: Franco Coppi Massimo Pellicciotta, Fabio Lattanzi, Giuseppe Sciacchitano, Andrea Vernazza ed Andrea Parolini".
Sei decisioni e un rimpallo tra corte d'appello e Cassazione per arrivare a una sentenza definitiva nella vicenda del Force Blue. L'inchiesta era partita nel 2010 con il sequestro dello yacht al largo della Spezia. Secondo l'accusa originaria, Briatore era amministratore di fatto e proprietario della Autumn Sailing Limited, la società con sede nelle Isole Vergini Britanniche, proprietaria dell'imbarcazione che organizzava i charter, e, quindi, effettivo proprietario e armatore.
L'accusa iniziale era quella di aver simulato un'attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare l'imbarcazione, iscritta in un Paese extracomunitario, per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all'importazione per 3,6 milioni di euro. Gli indagati erano stati quindi accusati di avere indebitamente goduto di agevolazioni fiscali compreso l'aver indicato l'uso di carburante come esente dalle accise. Un'altra accusa era quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Oltre a Briatore erano stati indagati il comandante dello yacht Ferdinando Tarquini e gli amministratori che si sono avvicendati nella società. Questi ultimi sono Maria Pia De Fusco e Dominique Warluzel. La Cassazione aveva annullato per due volte le sentenze d'appello imponendo nuovi processi.
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